Ex Lsu, protesta in prefettura | In 500 rischiano il lavoro

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11 Settembre 2013, 19:13

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PALERMO – Animi in fiamme di fronte alla sede della Prefettura di Palermo dove, nel primo pomeriggio, si sono riuniti circa trecento collaboratori scolastici ex Lsu. Stabilizzazione e certezze per il futuro professionale sono le richieste principali dei lavoratori che, da oltre sei mesi, non percepiscono lo stipendio. Si tratta di 519 operatori appartenenti a quattro differenti cooperative (Istruzione Pubblica, Comitini, 30 Aprile e Coop Services) che dall’1 gennaio rischiano di perdere il posto di lavoro a causa del mancato rinnovo della convenzione con lo Stato, la cui continuità è stata finora garantita di anno in anno.

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“Buttano per strada persone dotate di esperienza che in tutti questi anni hanno garantito il servizio nelle scuole per sostituirci con altri – dice Gaetano Di Maria -. Per noi è inammissibile che ciò accada dopo diciotto anni. Anni in cui ci siamo assicurati la fiducia e la stima dell’utenza”. Una corsa ad ostacoli per lavoratori e famiglie dunque. La mancata retribuzione delle mensilità ha ormai messo a dura prova le tasche dei dipendenti che non riescono più a pagare affitti e bollette. E nei casi peggiori a mantenere il sostentamento di mogli e figli. “Le tasse continuano ad arrivare ma, se non riusciamo neppure a portare un tozzo di pane a tavola, mi spiega come possiamo adempiere ai nostri doveri?”, incalza Giuseppe Affronti. “Sono separato e devo provvedere al mantenimento di mia moglie – prosegue – ma da quattro mesi non riesco a versare la somma necessaria rischia di essere buttata fuori, insieme con i bambini, dal padrone di casa”. E ancora: “Abbiamo fatto fronte alla situazione utilizzando in questi mesi risorse personali e prestiti familiari. Alcuni di noi rasentano lo stato della fame – gli fa eco Luigi Marrapodi -. C’è gente che non ha potuto pagare le bollette e si trova a vivere in case senza luce e acqua”.

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11 Settembre 2013, 19:13

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