Occupando o incatenati, |gli operai protestano

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17 Aprile 2012, 09:34

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A Catania come a Palermo, i lavoratori protestano. Occupando il palazzo di rappresentanza della Regione siciliana, come nel caso degli operai ex Cesame, o incatenandosi ai cancelli dell’azienda, ed è il caso dei lavoratori della Sirti.

Catania. Settanta soci-lavoratori della cooperativa Cesame hanno occupato il palazzo di rappresentanza della presidenza della Regione Siciliana, ex sede dell’Esa, a Catania. La protesta, annunciano, “andrà avanti fino a quando la Regione non finanzierà il progetto di rilancio dell’azienda, così come ci ha assicurato da oltre sei mesi”. Secondo i sindacati “e soltanto una questione di volontà politica” per questo rimarranno “a fianco dei lavoratori tutto il tempo necessario”.

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Palermo. Una ventina di lavoratori della Sirti, che si occupa di istallazioni telefoniche con sedi in tutta Italia, si sono incatenati davanti ai cancelli degli uffici della società in via Jafar a Palermo. I dipendenti protestano contro la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione a zero ore per circa 12 mesi 30 lavoratori nelle sedi di Palermo (27) e Catania (3). Lo rende noto la Fiom. Nei giorni scorsi la società, che ha sedi in tutta Italia e occupa circa 4000 persone, aveva annunciato un piano da mille esuberi su scala nazionale. Secondo i sindacati dei metalmeccanici, la vertenza nelle due sedi siciliane riguarderebbero circa 60 persone. “Protestiamo – dice Giuseppe Romano della Rsu Fiom della Sirti – perché la ditta non ha un problema di commesse, tanto e vero che parte del lavoro viene dato in subappalto. Chiediamo l’apertura di un tavolo di trattativa nazionale per trovare una soluzione condivisa sulla vertenza”.

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17 Aprile 2012, 09:34

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