18 Marzo 2014, 20:15
1 min di lettura
PALERMO- Prosegue la polemica a distanza, a colpi di dichiarazioni e scambi di lettere, sul futuro di circa 300 lavoratori ex Pip, tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore regionale Ester Bonafede. Il primo cittadino di Palermo oggi pomeriggio ha scritto all’assessore per formalizzare le ragioni che lo hanno portato a protestare per la decisione “unilaterale” della Regione Sicilia di trasferire al Comune i trecento lavoratori. A Bonafede, che aveva replicato alle proteste ricordando che la misura era prevista fin dalla legge finanziaria, Orlando ribatte che quella norma, a suo giudizio anche ”lesiva dell’autonomia locale”, prevedeva comunque una ”previa intesa” con il Comune di Palermo, “che certamente – sottolinea il sindaco – allo stato non è intervenuta”.
Si obietta poi che non si possono trasferire 300 lavoratori senza prima un esame delle loro qualifiche e della loro utilità per l’attività dell’Amministrazione locale. Infine, Orlando segnala il pericolo, qualora le retribuzioni dovessero essere pagate con i fondi regionali transitanti per il bilancio comunale, di gravare nuovamente il peso del personale nei conti del Comune, vanificando i progressi finora fatti “con notevoli sacrifici” e allontanando “ulteriormente l’ipotesi di qualsivoglia programmazione di assunzione del proprio personale precario e di quello delle società partecipate che da decenni contribuisce alla buona resa dei servizi comunali”.
(Fonte ANSA)
Pubblicato il
18 Marzo 2014, 20:15