Ex Province, manca il voto finale | Elezioni fra metà aprile e giugno

di

30 Ottobre 2018, 20:54

2 min di lettura

PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha votato tutti gli articoli del ddl sul Liberi consorzi ma non ha approvato definitivamente il testo di legge. L’approvazione finale della legge arriverà martedì, data in cui i deputati si rincontreranno. Passa quasi per intero il testo della legge, così come proposto dal governo e fatto proprio dalla commissione. Slitta ancora il tempo in cui sarà possibile convocare le elezioni. Il disegno originario è stato modificato. Il presidente della Regione potrà convocare le elezioni di secondo grado fra il 15 aprile e il 30 giugno e non nel mese di febbraio come inizialmente previsto.

Il disegno di legge che è stato discusso a Sala d’Ercole prevede l’elezione di secondo livello, da parte dei sindaci e dei consiglieri comunali, degli organi dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Il sistema di voto sarà basato su una ponderazione dei voti sulla base della popolazione rappresentata dagli elettori.

Articoli Correlati

La discussione è stata blindata. Ogni riformulazione sostanziale che avesse indotto ad un scostamento dalla legge Delrio avrebbe riportato la scure dell’impugnativa sulla legge per le ex Province siciliane. Meglio rispettare la tregua firmata con Roma. Le modifiche al progetto di legge originario, così, sono state poche. Anzitutto non è passato il tentativo governativo previsto di tenere in vita il nome ‘province regionali’. Poi sono state modificate le date in cui sarà possibile tenere le elezioni e i poteri dei commissari straordinari sono stati prorogati fino al 31 luglio. Ultima modifica è il tempo entro il quale sarà possibile candidarsi per un sindaco in scadenza: il termine per l’incandidabilità passa da 18 a 12 mesi.

In aula si è ricorso più volte al voto segreto e così il Movimento cinque stelle accusa il Partito democratico. “Torna il soccorso rosso per sostenere l’inesistente maggioranza di Musumeci. – afferma la capogruppo del M5S all’Ars, Valentina Zafarana – I voti del Pd hanno evitato che la legge sulle elezioni di secondo livello per le ex Province naufragasse clamorosamente. E questa è tutt’altro che una novità. Il Pd è ormai la stampella cui si appoggia questo governo più che claudicante per tirare a campare. Senza i voti del Pd – sottolinea Zafarana – la legge non avrebbe superato lo scoglio dell’articolo 2. È più che ovvio che Pd e Forza italia si stanno facendo uno scambio di favori in vista delle prossime elezioni europee e comunali di maggio e giugno”.

Pubblicato il

30 Ottobre 2018, 20:54

Condividi sui social