31 Marzo 2017, 18:28
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PALERMO – Gli operatori degli ex sportelli multifunzionali, esperti in politiche attive del lavoro, annunciano, a partire da martedì 4 aprile 2017, un sit-in permanente in Piazza Parlamento e un nuovo sciopero della fame per sensibilizzare il governo e i deputati sull’insostenibile situazione di indigenza nella quale versano, avendo esaurito anche gli ammortizzatori sociali.
Chiedono con forza che venga approvato un emendamento che ha come ratio l’implementazione delle politiche attive del lavoro in maniera capillare in tutta la Sicilia, come prevedono le leggi nazionali e comunitarie, utilizzando gli operatori degli ex sportelli multifunzionali, esperti in politiche attive del lavoro, a suo tempo riqualificati con risorse regionali, attraverso il Ciapi di Priolo, ente in house della Regione Siciliana.
“Una norma virtuosa – si legge in una nota diffusa dagli stessi operatori – che avrebbe un duplice effetto: offrire i servizi agli utenti finora negati e rimettere al lavoro una platea di lavoratori per troppo tempo penalizzata. Una manifestazione nuova solo in termini temporali, che si ripete a scadenze ravvicinate, ormai, da più di tre anni a questa parte. Una platea, appendice del settore della formazione, – si legge sempre nella nota – che sta pagando il prezzo più caro insieme ai lavoratori degli interventi, di un sistema scardinato dalle vicende giudiziarie e da un controsistema inadeguato, incapace, inetto che asseconda un preciso disegno politico. Sistema e controsistema che registra una macelleria sociale senza precedenti, scandita dalla continua beffa di un presidente che annuncia, proclama, vanta risparmi e continua ad avere la pretesa di far passare il messaggio, che suona peggio di uno schiaffo in pieno viso, che non si è perso un solo posto di lavoro. Un delirio che sbatte con la cruda realtà, che annota licenziamenti e disperazione di centinaia di migliaia di famiglie. I lavoratori – prosegue la nota – non credono più alle parole del presidente e alla sua promessa di rimettere subito al lavoro gli operatori, annunciata e proclamata in pompa magna con diversi comunicati stampa e confermata nella sede del parlamento siciliano. I lavoratori non sono più disponibili a pagare il prezzo delle altrui manciugghie e non sono disponibili a lasciare spazio a nuova e fresca carne elettorale. I lavoratori – concludono – interromperanno lo sciopero della fame solo all’atto dell’approvazione della norma in aula da parte del Parlamento siciliano”.
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31 Marzo 2017, 18:28