28 Gennaio 2013, 22:22
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PALERMO – “I sindacati da che parte stanno? Dalla Tua parte, ovviamente. Chi potrebbe essere contro un processo di moralizzazione se non i corrotti e i disonesti. La società civile, i cittadini e tutti i lavoratori della Regione siciliana ti chiedono però, a questo punto, di far seguire, con il coraggio che ti contraddistingue, alle parole i fatti, denunciando nomi e circostanze, in modo da isolare le ‘mele marce’ e portare al tuo fianco, in questa battaglia, tutti gli altri lavoratori regionali che, altrimenti, sarebbero ritenuti compartecipi delle illegalità genericamente denunciate”.
E’ quanto si legge in una lettera aperta che i sindacati autonomi Cobas/Codir e Sadirs indirizzano al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dopo i trasferimenti di 150 dipendenti regionali alla ‘Fomazione’ e all”Ambienté. I due sindacati si riferiscono alle dichiarazioni del governatore che ha parlato di di “sistema mafioso ben radicato alla Regione” e di denaro in cambio dello sblocco di pratiche. Annunciano che “si costituirebbero parte civile nei conseguenti procedimenti giudiziari a difesa dell’immagine di tutti i dipendenti della Regione siciliana”. E anche per questo, si sono già rivolti all’autorità giudiziaria “al fine di avviare opportune indagini, conseguenti alle tue affermazioni, che snidino il malaffare e restituiscano, con immediatezza, la giusta dignità a tutti i lavoratori onesti”.
“Viceversa – scrivono rivolgendosi a Crocetta – se le tue affermazioni dovessero restare soltanto dichiarazioni rese alla stampa, si potrebbero innescare dannosi contenziosi con i lavoratori onesti che si ritengono diffamati e motiveresti l’avvio di probabili procedimenti per omessa denuncia”. Il Cobas/Codir e il Sadirs “sono e saranno, quindi, dalla tua parte lealmente ma ti chiedono di rispettare anche le relazioni sindacali”. “Aspettiamo, infatti, che venga presentato un piano di riqualificazione e di riorganizzazione della Regione che possa essere discusso con le organizzazioni sindacali evitando così il rischio di comportamenti antisindacali”. “Vogliamo esercitare il diritto-dovere, sancito anche nellàultima finanziaria – aggiungono – di concertare e vigilare affinché, nelle scelte organizzative, non si commettano errori che potrebbero avere ripercussioni negative sull’efficienza stessa della macchina amministrativa e violazioni dei diritti essenziali dei lavoratori tutelati anche dalle norme contrattuali”.
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28 Gennaio 2013, 22:22