22 Maggio 2013, 15:15
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PALERMO – Falck Renewables ha chiuso il 2012 con una maxiperdita di 85,46 milioni di euro a causa delle svalutazioni delle attività in Sicilia, legate alla gara del 2002 per la realizzazione di tre termovalorizzatori, poi sospesi, e per i quali è in atto un contenzioso civile e amministrativo. La vicenda siciliana, che risale al 2002 si trascina dunque da oltre un decennio, ha pesato sull’utile per 112,1 milioni di euro. E’ quanto annuncia il gruppo che ha generato ricavi per 274 milioni (+10,4%) e un margine operativo lordo in crescita dell’11,4% a 157,95 milioni.
Il consiglio d’amministrazione non proporrà alcun dividendo sul 2012. Il primo trimestre registra un ebitda di 52 milioni in linea con il primo trimestre 2012 su ricavi in crescita del 5% a 83 milioni. La posizione finanziaria netta si riduce a 742 milioni al 31 marzo.
Al contempo il consiglio ha approvato il piano industriale al 2017 che prevede un ebitda a 225 milioni a fine piano e l’obiettivo di cedere fino al 49% degli asset Falck Renew a un partner. La sociètà ha affidato un mandato a Rothschild che si concluderà entro l’anno. In vendita ci sono tutti gli asset nei settori eolico, solare e biomasse.
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22 Maggio 2013, 15:15