10 Gennaio 2013, 18:00
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PALERMO – Se i termovalorizzatori si sono rivelati un flop per il Gruppo Falck, il vento dell’eolico pare invece soffiare nel verso giusto. La Falck Renewables (ex Actelios), tramite la controllata Eolica Petralia, ha infatti portato a termine l’operazione di project financing per il parco eolico di Petralia Sottana, nel Palermitano. In particolare, si legge in una nota del gruppo “Banca Imi e B.P.E.Romagna hanno sottoscritto il project da 25,8 milioni di euro della durata di 14,5 anni, con l’assistenza di Legance Studio Legale Associato come consulente legale, Gl Garrad Hassan come consulente tecnico, P”yry Management Consulting come consulente di mercato, Aon come consulente assicurativo e PricewaterhouseCoopers come model auditor”.
Il parco eolico è costituito da 26 turbine di fornitura Gamesa per una potenza installata complessiva di 22,1 Mw, con una produzione pari al fabbisogno equivalente di circa 14 mila famiglie. “L’impianto, operativo dallo scorso giugno – continua la nota – si trova circa 20 km a nord di Caltanissetta, lungo un crinale disposto in direzione nordest a un’altitudine compresa tra 700 e 900 metri”. “Nonostante le difficoltà che caratterizzano l’attuale contesto economico-finanziario – commenta Piero Manzoni, amministratore delegato di Falck Renewables – è stato raggiunto un importante traguardo, che conferma la capacità del nostro gruppo di attrarre finanziamenti con credibilità e autorevolezza. Per un’attività capital intensive come quella della produzione di energia da fonti rinnovabili, il project financing è uno strumento finanziario fondamentale, che continueremo a utilizzare anche per i futuri progetti”.
Continua dunque l’interesse del Gruppo per l’Isola, nonostante il contenzioso legale aperto con la Regione e il risarcimento milionario richiesto: 265 milioni di euro (162,6 a titolo di lucro cessante e 104,9 di danno emergente) per la mancata realizzazione dei termovalorizzatori. Nel 2004, infatti, la Actelios (oggi Falck Renewables) e Waste Italia si erano aggiudicate la gara indetta dalla Regione per la realizzazione di 4 termovaorizzatori (Falck avrebbe dovuto realizzare gli impianti di Augusta, Bellolampo e Casteltermini e Waste Italia quello di Paternò) per un valore totale di 1,3 miliardi. La Corte di giustizia europea, però, bocciò la gara per la mancata pubblicazione, da parte dell’Arra, l’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque, del bando sulla Gazzetta europea, costringendo così la Regione a rifare la gara. Al nuovo bando non ha rispose alcun concorrente e la Regione decise di risolvere la convezione. Da qui la richiesta di risarcimento. Ma questa è un’altra storia. Adesso il vento soffia per il verso giusto.
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10 Gennaio 2013, 18:00