03 Dicembre 2024, 10:52
2 min di lettura
TRAPANI – La guardia di finanza di Trapani, su delega della procura di Marsala ha eseguito la misura cautelare , emessa dal gip, del sequestro preventivo (capitale sociale, quote societarie e relativi complessi aziendali) di cinque società operanti nel settore della distribuzione e della commercializzazione di generi alimentari del valore di mercato stimato in oltre 17 milioni di euro, e di tre supermercati per reati fallimentari, tributari, societari e di autoriciclaggio.
I sei imprenditori che gestivano le società sono indagati e a loro è stata applicata la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali di qualsiasi tipo e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per un anno.
Agli indagati sono contestati i reati di associazione per delinquere, bancarotta semplice, bancarotta fraudolenta patrimoniale e preferenziale in forma aggravata, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento di ritenute e false comunicazioni sociali. Il provvedimento scaturisce dalle indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Trapani in relazione al fallimento di società che commerciano generi alimentari, che “hanno consentito di disvelare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminoso”.
Gli indagati avrebbero gestito buona parte dei supermercati di Marsala, anche “attraverso la sistematica perpetrazione di reati , allo scopo di massimizzare il profitto riducendo i costi, trasferendo al momento opportuno l’azienda o i suoi rami più rilevanti ovvero solo taluni beni in favore di altre realtà societarie appositamente costituite o preesistenti, anch’esse operanti nel medesimo settore merceologico e riconducibili ai sodali, e nel contempo abbandonando al loro destino le originarie società (cosiddette bad companies) così da sottrarle al pagamento di debiti per oltre 8 milioni di euro, di cui oltre 5 milioni di euro a titolo di canoni non onorati per l’affitto di supermercati e oltre 3 milioni di euro a titolo di debiti tributari e previdenziali, con gravissimo pregiudizio per l’Erario” dice la Gdf.
Nel corso delle indagini preliminari sono state accertate distrazioni patrimoniali in danno delle società fallite per oltre 3,5 milioni di euro, costituite sia da liquidità per oltre 1,1 milioni di euro sia da rami d’azienda del valore stimato di 2,4 milioni di euro che, reimmessi nel circuito legale dell’economia in seno alle nuove società (cosiddette newco), hanno generato un ulteriore profitto di reato di autoriciclaggio per circa 2,7 milioni di euro.
Pubblicato il
03 Dicembre 2024, 10:52