22 Dicembre 2014, 19:35
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PALERMO – Avrebbero sfruttato alcune fatture per operazioni inesistenti con l’obiettivo di abbattere le imposte da versare. Con questa accusa la quinta sezione del Tribunale, presieduta da Rossana Guzzo, ha condannato quattro imprenditori.
C’è un unico assolto: Cosimo Giuliano, noto titolare di diversi distributori di benzina in città e provincia (era assistito dagli avvocati Claudio Gallina Montana e Vito Agosta). Questi gli imputati condannati e le rispettive pene: “Francesco Gambino (un anno e 10 mesi di reclusione), Eugenio Leticia (2 anni), Giuseppe Damiata (2 anni e sei mesi), Giovanni Damiata (2 anni e due mesi).
Le vicende del processo risalgono agli dal 2005 al 2008 e riguardano due filoni investigativi. Da un lato Gambino e Leticia, rappresentati legali della Gambino Group e della Autotrasporti Gambino, avrebbero portato in detrazione nella dichiarazione dei redditi fatture, ritenute false, per il noleggio di rimorchi dalla cooperativa “Il Biscione Trasporti” dei fratelli Damiata. Aumentare la voce dei costi sostenuti avrebbe fatto diminuire di migliaia di euro le tasse da pagare. Per questo capo di imputazione è arrivata la condanna.
È caduta, invece, l’analoga accusa che riguardava le fatture emesse per la vendita di carburante da parte della Petroli srl di Giuliano. È per questo che si definisce “perplessa” uno dei legali della difesa, l’avvocato Anna Maria Benenati: “Studieremo la motivazione in vista dell’appello. Le due società dei Gambino, entrambe appena avviate nel 2005, potendo contare solo sulle motrici, erano obbligate al noleggio dei rimorchi. L’assoluzione per la questione del carburante confermerebbe che, secondo il Tribunale, il gasolio fu effettivamente consumato, come per altro emerso davanti alla Commissione tributaria. E se il gasolio è stato consumato allora vuol dire che i rimorchi hanno realmente viaggiato. E se hanno viaggiato devono averlo fatto per forza con i rimorchi al seguito visto che le due società si occupano di consegna di merci”.
Una ricostruzione che la difesa proverà a fare valere in appello. Giuseppe Damiata e la cooperativa Il Biscione son state successivamente coinvolte in altre inchieste su un giro di società “cartiere” nate solo, secondo l’accusa, per emettere fatture false.
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22 Dicembre 2014, 19:35