10 Febbraio 2018, 16:46
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BRONTE – La mafia dei pascoli colpisce ancora alle falde dell’Etna. Il metodo è sempre lo stesso: terreni che – all’insaputa dei titolari – risultano intestati fittiziamente ad altre persone allo scopo di far sgorgare la sorgente dei fondi europei. Ma stavolta, la vera proprietaria si è accorta di tutto, e ha denunciato il fatto ai Carabinieri di Randazzo che, tramite una complessa indagine, sono riusciti a risalire al responsabile che nel frattempo aveva intascato illecitamente circa 50 mila euro. Si tratta di un 67enne di Tortorici (ME), con precedenti di polizia, che dovrà rispondere di concorso formale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Nel dettaglio, la proprietaria degli appezzamenti di terra, una pensionata di Randazzo, decide di voler guadagnare dalle sue terre, e per farlo avvia la procedura finalizzata ad ottenere dall’A.G.E.A. (agenzia per le erogazioni in agricoltura) i fondi messi a disposizione dalla comunità europea. Peccato che il tortoriciano – in qualità peraltro di rappresentante legale di una cooperativa agricola, con sede legale a Tortorici – l’avesse già anticipata percependo illecitamente dall’ente contributi in varie tranche. Un’amara scoperta per la donna, che, a quel punto, si rivolge subito ai carabinieri.
Dalle indagini è emerso come il finto titolare avesse messo in piedi la truffa avvalendosi di un patronato (estraneo ai fatti reato), a cui ha elaborato, sottoscritto e presentato un contratto, regolarmente registrato all’agenzia delle Entrate di Siracusa. Con questo documento l’uomo avrebbe attestato falsamente di aver preso in affitto, per conto della sua cooperativa, proprio i terreni di proprietà della titolare, situati nel territorio di Bronte, percependo così indebitamente dall’A.G.E.A. i contributi, riferiti al periodo 2013-2016.
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10 Febbraio 2018, 16:46