Falsone e Messina Denaro approdano su Wikipedia

di

10 Gennaio 2011, 12:30

1 min di lettura

Dopo Totò Riina e Bernardo Provenzano, su Wikipedia arrivano capimafia emergenti quali il superlatitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro o il boss di Campobello di Licata Giuseppe Falsone.

Al capocosca di Castelvetrano è riservato un trattamento di riguardo, scrive oggi il Giornale di Sicilia. “Il suo guardaroba tutto firmato, contiene abiti di Giorgio Armani e Versace, tutto ciò è l’ emblema del suo esibizionismo che si scosterebbe dallo stile dei boss di una volta, ovvero quelli alla Totò Riina – recita Wikipedia -. Una differenza di stile, si ravvisa anche dalle sue relazioni sentimentali. Egli è infatti, conosciuto come un grande seduttore. Il suo soprannome è Diabolik e deriva dalla passione per il famoso personaggio dei fumetti di cui – si dice – volesse copiare le celebri mitragliatrici sul cofano dell’ auto”. Wikipedia entra anche nella vita privata di Messina Denaro sottolineando che ha una figlia concepita con una donna di Castelvetrano.

Giuseppe Falsone, arrestato a Marsiglia nel giugno scorso, è considerato uno dei capi di Cosa nostra nella Provincia di Agrigento, assieme a Gerlandino Messina (sul quale c’é un’altra pagina). Il figlio di Vincenzo Falsone, indiscusso capo mafioso della città per molti anni, è collegato a capi mafiosi come Giuseppe Settecasi, Carmelo Colletti (anche lui ha una pagina web) e Giuseppe Di Caro.

Il 24 giugno 1991 Vincenzo Falsone ed il figlio Angelo, fratello maggiore di Giuseppe, furono uccisi dalla Stidda durante una guerra con le famiglie di Cosa nostra. Così Giuseppe prese il controllo della famiglia mafiosa quando non aveva ancora 21 anni. Per rappresaglia Falsone uccise Salvatore Ingaglio, responsabile dell’assassinio del padre e del fratello. Per questo omicidio, nel 2004 è stato condannato, in contumacia, all’ergastolo.

Solo un abbozzo, infine, per Domenico Raccuglia, il boss di Altofonte catturato alla fine del 2009.

Pubblicato il

10 Gennaio 2011, 12:30

Condividi sui social