04 Gennaio 2025, 08:54
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Con l’inizio del 2025 bisogna orientarsi sulle novità in vigore dopo l’approvazione della manovra fiscale del governo. Dai bonus figli a quelli edilizi: ecco cosa c’è da sapere.
Arriva la “Carta nuovi nati” con l’obiettivo di incentivare la natalità. Si tratta di un bonus una tantum da mille euro per ogni nuovo nato in nuclei con Isee sotto 40mila euro (al netto dell’Assegno Unico per i figli). Bisogna essere residenti in Italia e il bonus viene erogato anche per i figli adottati
I congedi parentali con reddito all’80% vengono poi estesi da due a tre mesi i congedi parentali con reddito all’80%. Per le famiglie con figli sotto i 3 anni c’è il bonus nido che non è più limitato a coloro che hanno un altro figlio sotto i 10 anni. Requisito necessario è un Isee fino a 40mila euro.
Altra novità è il fondo ‘Dote famiglia’ per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con Isee fino a 15mila euro.
Confermato il taglio del cuneo fiscale. Ci sono dei cambiamenti che secondo il governo non cambieranno la sostanza delle cose. C’è un bonus per i dipendenti con reddito fino a 20mila euro, mentre per quelli tra 20 e 40mila una detrazione con decalage. La novità consiste nel fatto che prima il tetto era fissato a 35 mila euro. L’impatto è pressoché lo stesso ma prima si fermava a 35mila euro.
Confermate le aliquote su tre scaglioni ed è stata rinviata la possibilità di un taglio dell’aliquota sui redditi intermedi. Una novità riguarda gli autonomi con redditi misti: si amplia da 30 a 35mila euro il limite reddito da lavoro dipendente che consente a chi ha la partita Iva di accedere alla flat tax per la parte di lavoro autonomo.
Per chi ha un reddito superiore a 75 mila euro c’è un tetto per usare le detrazioni: 14 mila euro fino a 100.000 euro e 8.000 euro sopra questa soglia. L’importo varia in base ai figli a carico. La detrazione non cambia se si ha un figlio si ha un figlio disabile. Scompare la possibilità di detrarre le spese dei figli sopra i 30 anni, rimangono solo se sono disabili. Sale invece l’importo detraibile delle spese per le scuole paritarie da 800 a 1.000 euro ma rientrano anche loro nella tagliola complessiva
Altra novità è il numero massimo di rate per pagare le cartelle esattoriali: si passa da 72 a 84 per le cartelle sotto i 150 mila euro.
Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus restano al 50% per le prime case, scendono al 36% per le altre, con tetto a 96mila euro. Stessa cosa per il sismabonus, senza tetto di spesa. Nel 2026 e 2027 le aliquote caleranno ancora: al 36% per la prima casa e al 30% per le altre. Il superbonus al 110%, già ridotto al 65%, sarà solo per i cantieri aperti prima del 15 ottobre scorso. Le caldaie a gas non potranno più essere portate in detrazione con l’ecobonus. Arriva invece un buono sugli elettrodomestici ad alta efficienza energetica: un contributo massimo del 30% del costo e un tetto a 100 euro che sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro. Viene infine prorogato il bonus mobili del 50%, collegato alle ristrutturazioni, fino ad un massimo di 5mila euro.
Le minime passano da 614,77 euro a 617,9. Vengono prorogate le misure di flessibilità in uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. C’è la possibilità per chi è nel sistema contributivo di poter sommare gli importi della previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni dopo 25 anni di lavoro
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