Famiglie, tuffi e tintarella | La seconda vita della costa sud - Live Sicilia

Famiglie, tuffi e tintarella | La seconda vita della costa sud

Bagnanti sulla spiaggia di Romagnolo, a Palermo

Da Romagnolo alla Bandita tornano i bagnanti in barba ai divieti. Gini: "In 2 anni costa balneabile"

PALERMO – Il sole è cocente. La colonnina di mercurio galoppa verso celsius altissimi. L’antidoto al caldo afoso di inizio luglio è l’acqua salata. Un tuffo al mare, una nuotata. Solo che alcune delle spiagge prese d’assalto specie nei weekend, da Romagnolo alla Bandita, fino ad Acqua dei Corsari e allo Sperone, non dovrebbero ospitare così tanti bagnanti. E non perché non siano belle, tutt’altro. Ma perché su quel tratto di costa, a sud del capoluogo, penderebbe un divieto di balneazione perentorio. Anche se in realtà, grazie ad alcune opere di depurazione, sembrerebbe tornato fruibile. Almeno, secondo quanto sentito dagli stessi cittadini che, autonomamente, se ne sono riappropriati.

Chilometri e chilometri di costa, da anni in stato di abbandono, oggi rivivono grazie all’assedio di famiglie felici. Una giornata vista mare, sul golfo di Palermo, per centinaia di persone che hanno scelto le acque oltre l’Oreto per una domenica d’estate. Un mare lungo tutta via Messina Marine, non balneabile a causa degli scarichi dal Foro Italico in giù che, di fatto, non sembrano costituire un limite. Sotto all’ombrellone, infatti, i mariti leggono quotidiani perlopiù dalla carta rosa, mentre le mogli approfittano del cielo terso per nutrire la tintarella. E, intanto, i bambini giocano a racchettoni sulla battigia, aspettando la fine del match per una gara di tuffi in acqua.

Da una decina d’anni una rete metallica, da via Armando Diaz, fino all’ex madonnina Colonnella, di fronte al Buccheri La Ferla, impediva la vista del mare che, d’altro canto, non era mai stata agevolata neppure da cumuli di rifiuti ed alberi non potati. Adesso, però, un piano di riqualificazione con progetti a medio termine prevede sia lo sbancamento del porticciolo della Bandita che opere di diserbo nella spiaggia di Romagnolo. Grazie all’intervento di una ruspa sono state smantellate montagnole di terra che, di certo, non hanno facilitato i percorsi di accesso alle spiagge fino ad ora. E squadre di Reset, nel frattempo, sono all’opera per riqualificare la zona.

Ecco che, così, il litorale della periferia meridionale del capoluogo cambia volto. Grazie, anche, ad un circuito virtuoso di persone che hanno in parte tamponato l’incuria del luogo. Alcune famiglie, raccolgono i rifiuti in alcuni sacchetti di plastica. A fine giornata faranno un fiocco tra i lembi e lo porteranno via. “Ogni domenica molta gente affolla gli arenili di Romagnolo e fa il bagno – spiega Giovanni Colletti, consigliere della seconda Circoscrizione e presidente di una commissione speciale per la salvaguardia della Costa Sud -. A proprio rischio e pericolo, sia chiaro. Anche se tre anni fa, da alcuni prelievi fatti dal Ministero della Salute, sarebbe stato riscontrato quel mare balneabile appena sopra la norma”.

E mentre si aspetta il via libera ufficiale per la balneazione, dal quartiere si alza un coro per chiedere l’installazione di pedane a Romagnolo, per rendere accessibile l’accesso agli arenili anche ai diversamente abili, ma anche di docce e bagni chimici, paletti luce lungo la passeggiata a mare e arredi da esterno. “Il mare è di tutti e per tutti – continua Colletti -. Per questo bisogna renderlo fruibile anche dai portatori di handicap. Intanto la Reset sta piantumando la zona con alcune lantane. Queste piante non solo daranno decoro all’ambiente ma anche il ‘la’ per una forte rivalutazione del luogo”.

Arenili presi d’assalto, dunque. E complice è anche il lavoro di riqualificazione delle spiagge e delle borgate marinare già iniziato dal Comune. “Stiamo terminando la passerella di Sferracavallo e poi sarà la volta di Vergine Maria e della Costa Sud – spiega l’assessore comunale ai Mari e alle Coste Giuseppe Gini -. Saranno montate nuove panchine ed anche due aree giochi per i bambini. Esiste una non balneabilità che, rispetto agli altri anni, un po’ diminuisce perché si stanno facendo delle opere idrauliche a monte con il convogliamento di liquami al depuratore. Per poter togliere il divieto, però, saranno necessari ancora due anni almeno. Quest’obiettivo è strettamente legato alle infrastrutture idrauliche ad Acqua dei Corsari e al progressivo disinquinamento dell’Oreto”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI