02 Luglio 2014, 21:02
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PALERMO – “Da parte dell’Aran assistiamo ad atteggiamenti antidemocratici”. Fa sempre discutere la vicenda relativa alla erogazione del salario accessorio destinato ai regionali. Dure le parole del sindacato autonomo Cobas Codir:
“L’ARAN Sicilia, in persona del suo Commissario straordinario Claudio Alongi – si legge in una nota – sembrerebbe avere manifestato delle perplessità tali da bloccare, ancora una volta, il pagamento dei primi due trimestri di piano di lavoro ai dipendenti come previsto, fra l’altro, dall’accordo sottoscritto proprio con l’ARAN anche da CGIL CISL e UIL a fine dell’anno scorso con l’intento di volere, prima, riformare l’intero istituto del FAMP. Oggi, pertanto, si è assistito a delle vere e proprie provocazioni contro l’intero comparto dei regionali.
La condizione, infatti, posta dall’ARAN a SADIRS e COBAS/CODIR per la chiusura dell’accordo – prosegue il comunicato – è scaturita, probabilmente, dal fatto che i due sindacati autonomi maggioritari si sono dichiarati, ancora una volta e irrevocabilmente, contrari alle estrapolazioni a monte piovute, come ogni anno, per depauperare il FAMP di tutti a favore dei soliti “noti” di turno; da qui la dichiarazione dell’ARAN, sembrerebbe studiata a tavolino: o approvare l’accordo con gli stessi criteri dell’anno precedente e con le stesse estrapolazioni a monte o congelare tutto, anche la mensilizzazione, in attesa della riforma dell’istituto del FAMP.
Questa posizione – aggiunge il sindacato – è stata definita inaccettabile da COBAS/CODIR e SADIRS perché l’istituto del FAMP deve essere riformato aprendo la discussione sull’intero contratto giuridico che deve prevedere un processo di riclassificazione che coinvolga tutto il personale e renda la forza lavoro dell’Amministrazione regionale al passo con i tempi attraverso la valorizzazione delle risorse umane dal punto di vista professionale ed economico.
L’ARAN, in palese difficoltà, ha rinviato la seduta, che dovrebbe essere aggiornata al 14 luglio, nella consapevolezza comunque che, anche quel giorno, CGIL, CISL, UIL e l’ARAN stessa dovranno tenere conto delle pregiudiziali poste dalla maggioranza rappresentata dai sindacati autonomi senza la quale non si potrà addivenire ad alcun accordo.
Come dire: COBAS/CODIR e SADIRS non consentiranno rapine e depauperamenti delle somme destinate al FAMP esigendo: il pagamento dei primi due trimestri di piano di lavoro ai sensi dell’art. 19 dell’accordo ai sensi dell’art. 89, comma 3 dell’accordo FAMP 2013 (sottoscritto anche dai confederali e ribadito dalla direttiva assessoriale n. 80713 del 19 giugno 2014); nessuna estrapolazione a monte di somme non previste dal C.C.R.L.; accantonamento di una congrua somma da destinare alla riclassificazione di tutto il personale; apertura della nuova stagione contrattuale giuridica ed economica (all’interno della quale va rimodulato l’intero istituto del FAMP a partire dal 2015).
In ultimo COBAS/CODIR e SADIRS chiedono un intervento urgente da parte del Presidente della Regione e dell’Assessore alla Funzione Pubblica affinché si eviti l’innescarsi di uno scontro sociale senza precedenti con l’Amministrazione e la stessa ARAN, considerando lo stato di grave malessere economico dei dipendenti – conclude il sindacato – anche perché occorre sempre tenere presente che “con il pane non si scherza!”.
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02 Luglio 2014, 21:02