08 Agosto 2015, 16:59
2 min di lettura
PALERMO – “Bene che in Sicilia grazie al Pd e alle forze di maggioranza finalmente si voti il ddl sull’acqua. Si è già perso molto tempo. Dico come la penso con estrema chiarezza, credo poi che debbano essere trovate soluzioni, purché non si tratti di mediazioni al ribasso. Abbattere i totem ideologici è la prima condizione per fare buone leggi”. Lo dice il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. “In tutti i paesi europei e in tutte le regioni italiane – continua – viene data la possibilità ad ogni amministratore di decidere liberamente come gestirla. Continuo ad essere ‘tendenzialmente contrario’ al socialismo reale. Uniche condizioni poste che i cittadini paghino il giusto e che il servizio sia efficiente. Se così non è che il gestore, sia pubblico o sia privato, si manda a casa a pedate”.
“La tariffa – spiega – deve essere unica per tutti i siciliani, non ‘tendenzialmente unica’. I cittadini non possono pagare di più o di meno l’acqua a seconda che abitino più o meno vicini alla fonte. La differenza, semmai, deve essere data dal reddito: le agevolazioni o le esenzioni le costruisco su quello. Continuo ad essere ‘tendenzialmente democratico’. Tariffa unica, ambito unico. Basta con il proliferare di poltrone e burocrazia. Opterei per una soluzione più coraggiosa: un solo Ambito e non 9. Un solo gestore per sub-ambito e non 390 gestori, quanti sono i comuni siciliani. I sub ambiti gestionali – aggiunge – devono essere delimitati per perseguire le economie di scala e non gli interessi particolari”.
“Con l’ambito unico – scrive il sottosegretario – è più semplice organizzare una struttura che sappia controllare davvero e non sia influenzabile dalla politica locale o dal gestore pubblico o privato che sia. Gli investimenti reali e la gestione efficiente possono essere garantiti soltanto così. Come fanno i singoli comuni a realizzare opere, se non hanno risorse? E poi, può ogni comune realizzarsi il suo depuratore? Non bastano i soldi e non serve. Mi piace ‘tendenzialmente’ programmare la realizzazione di infrastrutture e non sperperare i soldi pubblici”.
“Le delimitazioni per la realizzazione degli ‘ambiti ottimali’ – conclude – si realizzano partendo dai bacini idrografici e dai movimenti naturali dell’acqua. Curioso che invece si costruiscano i confini attraverso criteri burocratico-amministrativi”. “Lunedì in Assemblea regionale siciliana si tornerà a votare la legge sull’acqua. Confido nel Pd, nelle forze di maggioranza e nel parlamento, affinché venga approvata una buona legge. Spero prevalgano le virtù della nostra ‘autonomia’ – conclude – e non i vizi della nostra ‘specialità'”.
Pubblicato il
08 Agosto 2015, 16:59