03 Febbraio 2011, 12:53
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Davide Faraone, consigliere comunale del Pd e candidato a sindaco di Palermo, ha spedito questa mattina una lettera a Diego Cammarata mettendolo davanti a un ‘aut aut’: “O ti dimetti o dai vita a un “patto bipartisan” per salvare la città”. Ecco il testo della lettera:
“Egregio avvocato Diego Cammarata,
le scrivo perché sono molto preoccupato delle gravi condizioni economiche e sociali in cui si trova la nostra città. Ho letto, stamattina, le dichiarazioni che lei ha rilasciato su un autorevole quotidiano palermitano, in cui ha confermato che cultura, attività sociali e aziende avranno ancora da soffrire.
Non ho letto, mi perdoni, alcuna soluzione concreta per far ripartire Palermo. Si è affidato, ancora una volta, a nuove risorse che dovrebbero, lei stesso ha utilizzato il condizionale, arrivare da Roma.
Sindaco Cammarata, la quinta città d’Italia, nel bel mezzo di una grave depressione, non può andare avanti sperando nelle mance dello Stato e della Regione, o chiedendo soldi per gli investimenti per poi utilizzarli per spese correnti. Tra poco più di un mese Palermo si ritroverà 72 mln di euro in meno dalla Finanziaria nazionale, 30 mln in meno da quella regionale e 30 mln in meno per i tagli di finanziamento del Coime. In tutto si tratta di 132 mln di euro in meno. La situazione della disoccupazione, soprattutto quella giovanile, è ormai sopra i livelli di guardia. Le famiglie non ce la fanno. I più deboli saranno ancora più deboli.
Un’amministrazione seria e presente deve creare le condizioni di ricchezza e di sviluppo. Deve programmare il futuro. Capisco che Lei, tra poco più di un anno, non sarà più il sindaco di Palermo, ma tutto ciò non può significare un disimpegno nei confronti della sua città. Sa bene che in questi lunghi anni non ho condiviso la sua gestione. Sa altrettanto bene che auspicherei che Lei consegnasse le dimissioni per dar vita a una nuova amministrazione in grado di gestire al meglio questo momento difficile. Ma Lei, come più volte ha sottolineato, non intende fare marcia indietro e quindi, in questo anno e mezzo che ci rimane, non si può galleggiare.
Per questo sono disposto a sedermi attorno a un tavolo con Lei e, insieme a tutte le forze politiche, sociali ed economiche della città, dare vita a un patto bipartisan per far uscire dalla crisi la città e creare condizioni di sviluppo.
Lo hanno chiesto con forza, in questi mesi, le organizzazioni sindacali. Lo sperano le categorie produttive. Lo invocano tutti i cittadini a prescindere dal colore politico. Avviamo, quindi, un confronto con tutti e predisponiamo insieme un piano di crescita e di investimenti condivisi. Tagliamo gli sprechi, abbattiamo i costi della politica. Facciamo ripartire l’economia. Utilizziamo sino all’ultimo euro i fondi europei.
E’ un appello di serietà che rivolgo a tutti perché non ci resta molto tempo. Mi affido al Suo senso di responsabilità e a tutti quelli che hanno a cuore la nostra città”.
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03 Febbraio 2011, 12:53