28 Novembre 2024, 06:15
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Davide Faraone, renziano siciliano, è l’oppositore duro e tuttocampista che marca a uomo il governo regionale.
La siccità è avvitata in una crisi profonda? Faraone va all’assalto e attacca continuamente. Analoghe reprimende sui provvedimenti per il ‘caro voli’, sul piano rifiuti e sull’autonomia differenziata. Una serrata marcatura che non conosce sosta. Un ‘controgioco’ che non prevede pause.
Nemmeno “Sicilia Express”, il treno low cost che, in vista delle festività natalizie, collegherà il Nord e il Centro Italia con la Sicilia poteva sottrarsi all’elenco. L’accusa? “Un effetto speciale”.
Naturalmente, nel merito, ognuno può farsi una legittima idea. Non è questo il punto del ragionamento.
Qui si segnala che l’arrembante Faraone prova ad accreditarsi come l’oppositore più assiduo della giunta Schifani, il più forte, il più intransigente. Spesso, risalta con la sua voce più tonante di altre che appaiono flebili.
Risulta chiara la sfida del deputato renziano che sta costruendo e indossando un carisma antitetico, da purissimo militante antigovernativo, magari in vista delle prossime elezioni regionali.
Potrebbe essere un investimento politicamente fruttuoso, ma c’è un rischio annesso. Ricordiamo la favola del pastorello che gridava a ogni piè sospinto ‘al lupo’, sollecitando l’arrivo dei soccorsi (nb essenziale: il pastorello mentiva, Faraone, invece, no, perché è convinto delle sue battaglie).
Si sa come andò. La reiterazione dell’allarme provocò, alla fine, indifferenza, quando il lupo comparve davvero.
Traslando la favoletta, un po’ modificata, all’attualità e puntando al cuore del discorso: tanta strenua mobilitazione da tuttocampista produrrà consenso o distacco? Ai voti la prossima sentenza.
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28 Novembre 2024, 06:15