Sanificazioni per la fase 2 | Operai Reset pronti a lavorare

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23 Aprile 2020, 15:02

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PALERMO – “La Fase2 non potrà prescindere da un’azione costante volta alla tutela della salute pubblica e i lavoratori di Reset possono fare la loro parte”. Così Mimma Calabrò, segretario regionale della Fisascat Cisl. Che aggiunge: “Nelle scorse settimane Reset è stata chiamata dall’amministrazione comunale a intraprendere, in termini sperimentali, un’azione volta alla sanificazione della città, riguardante in particolare le aree antistanti farmacie, ospedali e supermercati. I lavoratori Reset possono sfruttare le proprie competenze al servizio della collettività e si potrebbe pensare ad allargare il raggio d’azione della Partecipata comunale”.

Calabrò pensa alle residenze per anziani, ai dormitori per i senza fissa dimora, gli enti che assistono le persone in difficoltà a cui la collettività non dovrebbe mai smettere di dire grazie. “Perché non prevedere un piano di sanificazione che coinvolga le strutture di questi enti?

“Questi sono solo alcuni esempi. Reset potrebbe, con maggiore efficacia, mettere al servizio della città le proprie professionalità. È indubbio che i lavoratori debbano essere dotati degli imprescindibili dispositivi di sicurezza in numero sufficiente ad affrontare la lunga transizione che, presumibilmente, ci attende prima di tornare ad una piena normalità”, spiega Antonello Collosi, coordinatore aziendale per la Fisascat.

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“Come Fisascat – conclude la Calabrò – abbiamo sempre lottato affinché il diritto al lavoro e il diritto alla salute e sicurezza dei lavoratori camminino di pari passo e non siano visti come blocchi a sé stanti. È opportuno ricordare che, con il Decreto Cura Italia, il governo nazionale ha messo a disposizione dei Comuni importanti risorse per la tutela della salute dei cittadini. Pertanto, chiediamo che, nella programmazione delle attività volte alla pulizia, all’igienizzazione e alla sanificazione dell’area urbana, i lavoratori della Reset possano rivestire un ruolo centrale, andando oltre la capacità ordinaria di spesa e adoperando le ulteriori risorse già messe in campo dal Governo nazionale. Diritto alla salute e diritto al lavoro, oggi più che mai, devono camminare di pari passo!”

Sull’argomento Reset interviene anche Sandro Cardinale, di Usb: “La cosa inaccettabile è che nessuno ha sollevato il problema dei 94 operai della Reset che aspettano da mesi di passare alla Rap con il sistema della mobilità interaziendale. Il paradosso è che gli stessi sindacati presenti alla Rap hanno sempre sollevato il problema della mancanza di personale, ma la cosa ancora più inaccettabile è che la Rap per ottemperare alla copertura dei servizi sborsa mensilmente decine di migliaia di euro di lavoro straordinario. La Usb auspica che nel più breve tempo possibile la Rap porti a compimento il passaggio dei 94 operai Reset alla Rap diversamente ci vedrà costretti a mettere in campo tutte le mobilitazioni necessarie”.

 

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23 Aprile 2020, 15:02

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