Fava a bordo della Diciotti | “Salvini venga qui e li ascolti”

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23 Agosto 2018, 13:41

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CATANIA – “Il ministro dell’Interno, che parla di ‘palestrati’, dovrebbe venire qui, salire a bordo, interrompere le sue vacanze, misurare il grado muscolare di questi migranti e farsi raccontare le loro storie: parlare con una ragazza che gli racconterebbe, mostrandogli le ferite, di due anni trascorsi a essere venduta da un clan all’altro in Libia, e naturalmente violentata a ogni passaggio di proprietà fino a quando ha ottenuto i soldi necessari per potersi pagare il viaggio, più di ottomila euro; parlare con gli altri che hanno storie simili: mesi, a volte anni, trascorsi in condizione di autentica schiavitù in Libia e provare a capire quale sia il senso di questa segregazione”. Sono le prime parole del presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava al termine di una vista a bordo di nave Diciotti al porto di Catania.

“Forse, se un braccio di ferro si deve risolvere – ha aggiunto – va risolto garantendo che questo Paese, che questo pezzo di Paese, che la nave Diciotti, in territorio italiano, torni ad essere per tutti, anche per il ministro dell’Interno, un luogo dove si applicano le regole dello Stato italiano, l’articolo 13 della Costituzione, le convenzioni internazionali. E se qualcuno per capriccio o per ansia di consenso non ritiene di dovere rispettare queste regole e queste leggi, cambi mestiere”.

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“Tenere ostaggi quote 149 persone – ha proseguito – soltanto per mostrare il grado muscolare di robustezza delle nostre istituzioni nei confronti dell’Europa, ci sembra un esercizio sterile, ridicolo, infantile e soprattutto molto violento nei confronti dei più elementari diritti e della dignità di queste persone”. “La cosa positiva – ha concluso Fava – è l’aver trovato un comandante e un equipaggio di straordinaria professionalità e umanità; l’umanità è una qualità che in questa storia è necessaria per le 150 persone che aspettano di conoscere il loro destino ma che sono già rasserenate dal fatto di essere usciti dall’incubo libico”.

Poi una stoccata al Movimento cinque stelle: “Condivido le cose dette dal presidente della Camera e sono lieto che le abbia dette ma mi stupisce e mi intristisce il silenzio dei suoi compagni di partito in Sicilia, tranne poche eccezioni, su una vicenda che li riguarda direttamente perchè parliamo dei porti siciliani”.

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23 Agosto 2018, 13:41

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