“Rilanciando il ponte sullo stretto come ‘un’opera fondamentale e strategica’, il Magnifico fa tre autogol in un colpo solo: come rettore, come ingegnere e come candidato. Da rettore dovrebbe sapere quello che centinaia di suoi colleghi spiegano ai loro studenti nelle aule universitarie, e cioè l’insostenibilità economica e finanziaria del ponte di Messina, bocciato da tutte le società di audit e di valutazione invitate ad occuparsi del progetto”. Lo dichiara il candidato alla presidenza della Regione, Claudio Fava.
“Da ingegnere – prosegue Fava – dovrebbe sapere quanta precarietà strutturale porterebbe con sè quell’opera, immaginata in una delle aree a maggior rischio sismico del pianeta. Autogol infine da candidato perché rispolverare il ponte è una mitologia ridicola, bocciata da tutti siciliani. Perfino dal sindaco Orlando che s’è scelto Micari come candidato e adesso è costretto a bacchettarlo per questo strampalato endorsement al ponte”.
“L’unica consolazione per il Magnifico – conclude Fava . è non ritrovarsi solo: anche Musumeci e la sua Vincibile Armada (Micciché & soci) sono convinti che l’unica salvezza per la Sicilia sia aprire un bel cantiere lungo dieci chilometri sulla carne viva di Messina, tagliare il nastro e far finta di cominciare a costruire questo ponte. Fondamentale e strategico solo per finire per qualche giorno sui Tg”.