02 Luglio 2024, 12:21
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La Camparìa di Favignana riapre al pubblico venerdì 5 luglio con una monumentale sede museale ed espositiva: “Camparìa, Museo dei Magazzini della Tonnara Florio”.
Si tratta della più importante delle tonnare dell’impero commerciale dei Florio e cuore nevralgico della mattanza, la millenaria pesca del tonno rosso del mediterraneo.
L’apertura è prevista per le 19.00 (l’ingresso è gratuito previa registrazione al https://www.domenicopellegrino.com/event-details/iconicwomenfavignana) e sarà all’insegna della commistione tra generi e linguaggi artistici.
Sarà presente l’autore e attore Gaspare Balsamo, tra i più noti “cuntisti” siciliani e il sound artist Alessandro Librio, la cui installazione sonora, dal titolo “I Sireni”, con la voce proprio di Gaspare Balsamo, sarà tra le prime opere della collezione permanente del Museo.
Fino all’8 settembre lo spazio “Camparìa” ospiterà la mostra “Iconic Women – Multimedia Experience” personale di Domenico Pellegrino, già presentata all’ultima DesignWeek Milanese, che esporrà tra le altre opere anche il ritratto di Franca Florio.
L‘opera vuole valorizzare il legame indissolubile tra Franca Florio e l’isola di Favignana, di cui la famiglia Florio fu una delle principali promotrici.
Alle 21.00 sarà proiettato il documentario La Camparìa, di Simona Bua e prodotto da Melqart Productions, che racconta la storia della trasformazione del luogo.
Dopo quasi vent’anni di abbandono dall’ultima mattanza del 2007 e dopo uno scrupoloso lavoro di restauro, questa fucina creativa viene restituita e raccontata a cittadini e visitatori, chiudendo il cerchio della storia della presenza dei Florio a Favignana, con un emblematico tassello mancante, che si aggiunge alla storia delle tonnare di Favignana e Formica.
La struttura ciclopica della Camparìa è costituita da una grande sala a tre navate e dalle antiche strutture di rimessaggio (Trizzane). E’ un’espressione di archeologia industriale di fine ‘800, con archi a sesto acuto in pietra arenaria e una superficie coperta complessiva di 2500 mq e scoperta di 3500 mq.
Oltre alle tradizionali imbarcazioni utilizzate per la mattanza (vasceddi, bastarde, muciara i raisi), alle enormi ancore, a un vastissimo repertorio di oggetti di lavoro creati in questi luoghi da generazioni di lavoratori e recuperati all’abbandono dall’artista Enzo Rinaldi, oltre alle reti fatte a mano, alle carte e ai documenti storici di particolare interesse antropologico, sarà visibile anche la Lancia di Donna Franca Florio, raro esempio di architettura navale, costruita dai mastri d’ascia inglesi intorno alla fine del XIX secolo.
Alcuni degli oggetti esposti saranno inoltre animati e resi interattivi in Realtà Aumentata grazie alla collaborazione con Bepart di Milano.
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02 Luglio 2024, 12:21