L’ex commissario: “Metro | rischia di essere incompiuta”

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12 Aprile 2013, 19:15

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Metropolitana Fce

CATANIA – “Temo che i catanesi non avranno mai la metropolitana”. Gaetano Tafuri, l’ex commissario governativo della Ferrovia Circumetnea, l’azienda che sta realizzando la linea interrata cittadina, spiega a LivesiciliaCatania i motivi per cui difficilmente i cantieri riapriranno entro la prima metà di aprile. I lavori delle tratte in fase di realizzazione, Stesicoro-Giovanni XXIII e Borgo-Nesima, sono infatti sospesi dal 7 dicembre dell’anno scorso, per via della situazione economica della Sigenco, la ditta del consorzio Uniter che ha vinto la gara d’appalto, il cui presidente, Santo Campione, è stato costretto a rivolgersi al Tribunale per chiedere un concordato preventivo per evitare il fallimento. Dopo un incontro in Prefettura per conoscere le sorti dell’azienda e dei 190 lavoratori coivolti nei cantieri, la Fce aveva assicurato che avrebbe intimato alla Sigenco di riprendere i lavori entro la prima metà di aprile, subito dopo l’eventuale accoglienza del concordato. Riavvio che, secondo Tafuri, avverrà molto difficilmente, anche se la stessa ditta, in una nota inviata di recente, avrebbe assicurato la prossima ripresa dei lavori.

Gaetano Tafuri

Il termine indicativo per vedere i cantieri nuovamente operativi sta per scadere. Lei, che ha guidato questa azienda, pensa che sia una ipotesi verosimile?

Faccio una considerazione: innanzitutto il fatto che l’azienda esecutrice dei lavori, che è la Sigenco, abbia chiesto il concordato preventivo, non doveva comportare necessariamente la sospensione dei lavori, perchè l’impresa, anche di fronte una simile richiesta, continua a funzionare. Perchè dunque bloccare i lavori? In secondo luogo, perchè fermare lavori remunerativi, dal momento che la Circumetnea è uno dei pochi enti a Catania che paga regolarmente? Non sembra sensato bloccare un’attività che consente di incassare somme.

Quale era lo stato di salute delle casse della Sigenco quando lei era Commissario governativo?

La condizione di crisi della Sigenco si percepiva già da tempo, e questo si capiva da un aspetto, in particolare: il fatto che non pagasse i fornitori. Se la Circumetnea pagava lo stato di avanzamento dei lavori, che prevedeva una parte destinata ai subappaltatori, e poi la ditta che eseguiva i lavori non li girava a questi, qualcosa non andava. Piuttosto che protrarre questa situazione fino ad arrivare all’interruzione dei lavori, imbarcarsi nel cosiddetto “nodo Fastweb”, sbloccato dal sottoscritto, bisognava forse fermarli prima, sempre secndo la logica della produttività dell’impresa.

Perchè ritiene che i cantieri non verranno riavviati?

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Di fronte a questi tre elementi, si comprende bene come la Sigenco non abbia alcun interesse a riprendere questo lavoro, perchè la parte remunerativa è finita. Ora ci sono soltanto spese per la tecnologia. Loro sono arrivati al punto di spremere il limone per quanto era possibile e hanno sfruttato la richiesta di concordato preventivo che invece non faceva venir meno l’attività di impresa. Se è vero tutto questo, la società non riprenderà i lavori. E mi voglio sbagliare. Spero di aver preso il più grosso abbaglio di valutazione della mia vita. Ma credo che la Sigenco non abbia alcun interesse a riprendere i lavori, se no non li avrebbe interrotti.

Quale sarà il futuro della metropolitana, allora, di fronte a questo scenario?

Nel momento in cui eseguire i lavori non è più remunerativo perchè ci sono tanti subappalti e tante spese per la tecnologia, il problema è capire come la Circumetnea possa fare ad affidare a terzi l’appalto, considrando che le risorse a disposizione sono quelle previste e i margini sono molto ristretti. La Tecnis, azienda che fa parte del Consorzio Uniter, secondo me non ha interesse a eseguire l’opera, perchè se avesse voluto lo avrebbe già fatto evitando il blocco dei lavori.

Come andrà a finire questa storia?

Per come stanno le cose, credo che si dovrà procedere apportando delle varianti e i costi lieviteranno inevitabilmente, perchè non credo esistano aziende disposte a portare avanti un’attività in perdita. C’è il rischio serio che la metropolitana non parta a meno che non ci sia la volontà di qualcuno di imbarcarsi nell’impresa per fare curriculum. Ma l’ipotesi mi sembra alquanto remota. Certo mi auguro di sbagliare, ma sono preoccupato che possa diventare una grande incompiuta.

 

 

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12 Aprile 2013, 19:15

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