Fce, i 5 Stelle sulle assunzioni |Interrogazione al Senato

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27 Aprile 2016, 10:52

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CATANIA – Assunzioni poco chiare alla Ferrovia Circumetnea di Catania. Almeno secondo i senatori pentastellati, Catalfo e Cioffi che, riprendendo una precedente interrogazione al ministro dei trasporti Graziano Delrio sui concorsi in Fce – di cui si era occupata anche LivesicilicaCatania – tornano a rivolgersi al titolare del dicastero, – che all’atto ispettivo di dicembre 2015 ha dato risposte “elusive” – insieme a quello del Lavoro e per la Semplificazione della Pa, per comprendere il perché di alcune scelte. La notizia, riportata dal Quotidiano nazionale, giornale di Bari che da anni ormai segue da vicino le vicende della società di trasporti.

“L’esame degli atti pubblicati nel tempo sul sito ufficiale della ferrovia circumetnea ha consentito di verificare che la coincidenza tra i vincitori dei concorsi banditi nel 2013 dall’attuale gestione e le precedenti selezioni bandite negli anni 2008 e 2009 è stata pressoché totale – scrivono i due senatori. A conferma di ciò si evidenzia che su 37 posti iniziali messi a concorso ben 34 vincitori sono inclusi in precedenti graduatorie”. Non solo. “A parere degli interroganti, i bandi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 63 del 14 agosto 2008 e sulla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 27 novembre 2012 sembrerebbero disegnati ad hoc per soggetti già predeterminati, attraverso l’uso strumentale di norme regolamentari all’uopo adottate e la predeterminazione di requisiti di ammissione particolarmente stringenti, posseduti, in gran parte, solo da chi aveva intrattenuto rapporti di lavoro con l’amministrazione di Catania. Il confronto delle graduatorie recide ogni dubbio sulla carenza di legittimità e trasparenza dell’operato dell’amministrazione e sulla circostanza che nei fatti non è stato rispettato il principio di maggiore partecipazione ai concorsi pubblici”.

I pentastellati chiedono di conoscere quante assunzioni siano state effettuate complessivamente dalla governativa ferrovia circumetnea, “anche per effetto dello scorrimento di graduatorie – si legge nell’atto – e quanti di questi lavoratori abbiano intrattenuto nel passato rapporti di lavoro con la stessa gestione; il tutto riferito a ciascuna prova concorsuale, con esclusione del concorso di operatore di manovra, per il quale non si conoscono precedenti”.

Secondo i 5 Stelle, vi sarebbero “numerosi casi di candidati collocati utilmente in più graduatorie, per profili professionali relativi a mansioni del tutto diverse (si consideri la contestuale presenza degli stessi nominativi nella graduatoria di operatore di esercizio autista e di operatore di manovra ed altro)”. Inoltre, “il confronto tra le due graduatorie – proseguono – ha consentito di verificare che i vincitori del concorso per operatore di manutenzione (parametro retributivo 130) sono inclusi nella precedente graduatoria di ausiliario di manutenzione (parametro retributivo 110) e che i vincitori inclusi nelle graduatorie di collaboratore di ufficio (parametro retributivo 175) sono inclusi nella precedente graduatoria di operatore di ufficio (parametro retributivo 140); la circostanza, oltre a confermare ulteriormente la costruzione personalistica dei bandi, paventa un potenziale danno erariale, individuato nella migliore classificazione di personale non provvisto della necessaria professionalità”.

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E ancora, “non si sarebbe proceduto, relativamente ai concorsi in cui il titolo di ammissione consisteva nel diploma di scuola media inferiore (11 su 13), ad assumere tramite centro per l’impiego”, “non sarebbe stata espletata preventivamente la procedura di mobilità”, “non sarebbe stata rispettata la norma che impone la riserva di legge per i militari congedati senza demerito” e infine, “sul sito dell’amministrazione sono stati pubblicati concorsi pubblici, che risultano in corso di espletamento, per i quali è stato verificato che non sono state rispettate le prescrizioni normative richiamate”. Per questo, Catalfo e Cioffi chiedono di sapere:

“se i Ministri in indirizzo, nei limiti delle proprie attribuzioni, intendano attivarsi presso l’amministrazione interessata affinché sia garantito il rispetto delle norme di legge ai sensi dell’art. 16 della legge n. 56 del 1987, dell’art. 30, comma 2-bis, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dall’art. 1014 del decreto legislativo n. 66 del 2010; quali iniziative, qualora fossero stati violati i principi generali in materia di accesso al pubblico impiego, si intendano assumere al fine di ripristinare i principi di buona e corretta amministrazione”.

 

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27 Aprile 2016, 10:52

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