Turista polacco in fin di vita, FDI: a Catania problema sicurezza - Live Sicilia

Turista polacco in fin di vita, FDI: a Catania problema sicurezza

Dopo i fatti di Piazza Stesicoro, il dipartimento legalità e sicurezza di Fratelli d’Italia, con il sindacato MP, ribadiscono l’allarme
LA NOTA STAMPA
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CATANIA. “Il Dipartimento Legalità e Sicurezza di Fratelli d’Italia, di concerto col sindacato di polizia MP, esprime la propria solidarietà e vicinanza allo sfortunato turista. Ha pagato a caro prezzo la sua decisione di includere la nostra città nel suo tour turistico che avrebbe dovuto riservargli momenti di svago, cultura e spensieratezza”. Così Alberto Cardillo e Marcello Rodano, in una nota, commentano quanto avvenuto in piazza Stesicoro l’altro ieri notte.

“Nella notte fra il 12 e il 13 maggio – scrivono i responsabili del dipartimento del partito della Meloni – un turista polacco, che aveva scelto la nostra città di Catania come meta di un suo viaggio turistico, è stato aggredito in piena piazza Stesicoro, ovvero a circa 150 metri dalla Questura, da un extracomunitario. Al fine di rapinarlo dell’iPhone, lo ha colpito ripetutamente procurandogli un trauma cranico a causa del quale adesso versa in fin di vita all’ospedale Garibaldi di Nesima”.

“È con l’amarezza di chi sta vedendo confermati nei fatti i propri presagi di degenerazione delle condizioni di sicurezza pubblica nel capoluogo etneo, che il Dipartimento Legalità e Sicurezza di Fratelli d’Italia rievoca l’allarme già lanciato a vuoto, in data 18 marzo”. In un comunicato erano stati menzionati alcuni episodi di microcriminalità, ritenuti “indicatori del livello di degrado raggiunto dalla nostra città, già definita da un recente sondaggio città più pericolosa d’Italia e terza in Europa”.

A San Berillo “possibile attività di riciclaggio e ricettazione”

I due esponenti del dipartimento rilanciano l’allarme sulle “attendibili voci ufficiose” che parlerebbero di un “improvvisato e abusivo mercatino dell’usato insistente all’interno di San Berillo, realizzato da quando, negli ultimi due anni, si sono interrotti i periodici e salutari pattugliamenti delle forze dell’ordine, una probabile attività di ricettazione e riciclaggio”. “Si vocifera, a tal proposito – scrivono ancora i due firmatari del documento – che i ricettatori della zona siano in possesso di sofisticati software mediante i quali inizializzano e rendono intonsi, gli iPhone che vengono ricettati”.

“Esprimiamo, nell’occasione, la nostra solidarietà a tutti quegli operatori della sicurezza di cui monta il senso di frustrazione e il cui malcontento si radica pure nella mancanza di direttive atte a contrastare il fenomeno, diventato annoso, di enclave di extraterritorialità, venutosi a creare in certe aree del centro storico catanese. Perché non è con chiusure al traffico di tratti di strada attigui alla zona in argomento, così come è stato fatto di recente, che si può sperare di arginare la degenerazione della sicurezza pubblica registratasi a Catania da due anni a questa parte”.


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