23 Maggio 2017, 17:14
2 min di lettura
CATANIA – Giovani diplomatici crescono. Il teatro Sangiorgi ha fatto da cornice al taglio del nastro del “Young 7”. L’iniziativa, promossa dal Miur in sinergia con l’ente di formazione United Network, è stata “tenuta a battesimo” dalla Ministra Valeria Fedeli e dal sindaco di Catania Enzo Bianco. Un’occasione importante per studenti e studentesse provenienti da tutta Italia che, nei prossimi tre giorni, si metteranno in gioco simulando il lavori negoziali del G7 e affrontando questioni cruciali per il pianeta proprio come i leader mondiali riuniti a Taormina. I prossimi tre giorni saranno scanditi da discorsi e risoluzioni, rigorosamente in lingua inglese.
Alla fine del percorso, ogni commissione presenterà delle soluzioni a diversi temi di respiro globale (dall’ambiente alle pari opportunità passando per il cambiamento climatico) con tanto di dichiarazione finale da consegnare ai “sette grandi”. “E’ importante dare a questi studenti la possibilità di immaginarsi come responsabili del G7, sapendo che ci sono provenienze di Stati differenti, obiettivi che vanno dichiarati però con finalità comuni, quindi essere in grado di costruire una discussione e ottenere risultati per raggiungere il massimo della convergenza possibile”, dichiara la Ministra. Fedeli sottolinea l’importanza del metodo utilizzato nella simulazione. “Io sono ansiosa di sapere come riusciranno a gestire questa sperimentazione che considero uno stimolo interessante perché consente loro di mettersi dalla parte di chi deve decidere per sé e per gli altri impara un esercizio importante di responsabilità, ma anche di acquisizione di competenze”, argomenta Fedeli.
Lo stesso vale per il vertice di Taormina. “Mi aspetto delle convergenze sugli obiettivi di fondo, che dal mio punto di vista sono quelli compresi nell’Agenda 2030 dell’Onu. In particolare, io credo che crescita, sviluppo, innovazione e contrasto al terrorismo attraverso un’alleanza centrale siano i punti centrali da focalizzare”, spiega Fedeli. Senza dimenticare, ovviamente, “l’educazione” .
Pubblicato il
23 Maggio 2017, 17:14