04 Giugno 2010, 12:50
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Senso di responsabilità politica e strategica, costi standard per finanziare le funzioni essenziali degli enti locali e costante valutazione della performance delle strutture e della soddisfazione dei cittadini. Sono queste le principali sfide e i tre punti cardine per un buon funzionamento del federalismo sul territorio palermitano.
E’ quanto emerge dalla relazione del segretario generale della Cisl di Palermo, Mimmo Milazzo, che ha aperto questa mattina i lavori della tavola rotonda “Federalismo in Italia, tra Igea e Panacea”.
Presenti, all’Astoria Palace Hotel di via Montepellegrino, politici, economisti e amministratori locali che hanno accolto l’invito della Cisl di Palermo per discutere “della rivoluzione del sistema di gestione della pubblica amministrazione”.
“L’incontro che abbiamo fortemente voluto – ha detto il leader della Cisl palermitana Mimmo Milazzo – riflette uno specifico interesse del nostro sindacato rispetto al cambiamento. Il Paese è di fronte ad uno snodo importante, in cui occorre coraggio ma anche grande senso di responsabilità. Si condensano, infatti, progetti di riforma importanti che avranno un peso assai rilevante sul futuro di tutti”.
Al centro del dibattito, al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale all’Economia Michele Cimino, il presidente del Cemsi Mons.Domenico Mogavero e l’economista Riccardo Compagnino, non solo il federalismo fiscale ma anche il nuovo modello contrattuale e la legge 150/2009 sull’efficienza amministrativa.
Nella sua relazione Milazzo ha indicato le tre priorità per una ideale applicazione del federalismo nel nostro territorio: “La riforma non dovrà limitarsi a spostare il baricentro della spesa dal centro alla periferia, ma dovrà realizzare un obiettivo più ambizioso come quello di rilanciare la qualità della spesa e il miglioramento dei conti pubblici, collegandoli ad un deciso innalzamento dell’efficienza delle amministrazioni e dei servizi. La Cisl – ha concluso Milazzo – condivide la posizione espressa in questi giorni dal segretario della Cei Mons. Mariano Crociata secondo cui il federalismo può certamente rafforzare l’unità tra Nord e Sud, ma solo se equilibrato con le istanze fondamentali sull’unità della nazione”.
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04 Giugno 2010, 12:50