14 Luglio 2022, 15:45
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GIARRE – Leonardo Fresta ha pulito la casa mentre la moglie Deborah Pagano era morta. Ha vissuto con il cadavere quasi due giorni. La 31enne, deceduta venerdì scorso, aveva ecchimosi in tutto il corpo e fratture allo sterno e alla costola quando l’ha vista il medico legale. La prima ispezione cadavarica esterna Giuseppe Ragazzi – che ha immediatamente escluso la morte per cause naturali – l’ha svolta domenica pomeriggio quando la procura lo ha chiamato. Sono stati i sanitari del 118 ad allertare i carabinieri. Appena i soccorritori sono entrati nel bagno del civico 33 di via Principessa Mafalda si sono trovati davanti al corpo della 31enne e hanno capito che c’era qualcosa di strano. Anche i racconti del marito sollevavano dubbi inquietanti.
I militari della Sezione Investigazione Scientifica di Catania hanno svolto un sopralluogo approfondito nelle varie stanze dell’appartamento. E hanno utilizzato il luminol. Hanno trovato tracce di sangue in tutta la casa e non solo nel bagno. Inoltre hanno notato una pulizia ‘generalizzata’ particolarmente sospetta. Perché pensare a spolverare e lavare con una morta in casa? Le risposte di Leonardo Fresta non hanno mai convinto i magistrati e gli investigatori. Inoltre, l’indagato avrebbe fornito versioni discordanti tra quelle resse agli ambulanzieri del 118, ai carabinieri arrivati a casa e poi ai pm nel corso dell’interrogatorio.
Contraddizioni e anomalie che hanno fatto scattare il fermo della Procura di Catania nei confronti del 40enne, con un processo d’appello per mafia in corso, che oggi è stato convalidato dalla gip Simona Ragazzi. I militari hanno anche sentito parenti e amici della coppia. I due hanno una figlia minore che il giorno della morte della donna era a Letojanni dai nonni materni per il weekend. A incastrare Leonardo Fresta ci sono anche alcune immagini raccolte dalle telecamere della zona che sono state analizzate dai carabinieri.
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14 Luglio 2022, 15:45
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