14 Luglio 2022, 14:31
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CATANIA – Leonardo Fresta rimane dietro le sbarre. La gip Simona Ragazzi ha convalidato il fermo disposto dalla Procura di Catania per l’omicidio della moglie Deborah Pagano, trovata morta domenica dagli operatori del 118 allertati dal marito nel bagno di casa nella frazione Macchia di Giarre. La giudice, in concomitanza, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Ieri nel corso dell’udienza l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontanee per chiarire alcuni punti emersi nell’interrogatorio con i pm. Ma ha anche ribadito di non aver ucciso la moglie. Per il difensore di Fresta, l’avvocato Salvo La Rosa, nell’inchiesta ci sono ancora molti dubbi che potranno essere dissolti anche dall’autopsia che si è svolta ieri pomeriggio all’obitorio del Cannizzaro di Catania. L’esame autoptico è stato effettuato dal medico legale Giuseppe Ragazzi nominato dalla procura guidata da Carmelo Zuccaro.
La donna, come ha raccontato lo stesso indagato al pm Fabio Platania e al procuratore aggiunto Fabio Scavone, è deceduta venerdì scorso. Fresta ha parlato di un malore che ha colpito la moglie mentre era in bagno. Però non ha allertato i soccorsi quella sera stessa, ma soltanto la domenica mattina. Quando i sanitari dell’ambulanza hanno visto il corpo senza vita e capito che il decesso risaliva nel tempo hanno chiamato i carabinieri che sono arrivati con i militari della Sis in via Principessa Mafalda.
Fresta quindi ha trascorso due giorni con il cadavere in casa. Il legale ha parlato di ‘choc’, ma per gli inquirenti i racconti dell’indagato sono apparsi pieni di incongruenze e contraddizioni. Da qui il fermo di omicidio, oggi convalidato dalla gip.
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14 Luglio 2022, 14:31