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Femminicidio Matteuzzi: Padovani collabora, telefoni sotto analisi

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01 Settembre 2022, 12:48

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Giovanni Padovani era presente e ha collaborato, fornendo pin e password dei suoi dispositivi, all’avvio della consulenza tecnica informatica disposta dalla Procura di Bologna nell’ambito dell’inchiesta sull’assassinio dell’ex fidanzata del 27enne, la 56enne Alessandra Matteuzzi, uccisa a martellate sotto casa la sera del 23 agosto. L’indagato, calciatore dilettante, in carcere per omicidio aggravato dallo stalking, è arrivato in Procura con un furgone della polizia penitenziaria, polo scura, pantaloncini e scarpe da ginnastica, e ha partecipato all’udienza di conferimento dell’incarico, davanti al pm Domenico Ambrosino, al suo difensore, avvocato Enrico Buono, e agli avvocati che assistono i familiari della vittima, Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini. L’incarico è stato affidato ad Angelo Musella, mentre la difesa dell’indagato ha nominato come consulente di parte Michele Ferrazzano, i legali dei parenti di Matteuzzi Stefano Fratepietro.

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Alessandra, agente di commercio in uno showroom di moda, aveva denunciato l’ex il 29 luglio. Aveva riferito ai carabinieri, tra l’altro, di aver scoperto, a febbraio, che le password dei suoi profili social erano state tutte modificate. “Ho potuto constatare – raccontava – che erano state modificate sia le email che le password abbinate ai miei profili, sostituite con indirizzi di posta elettronica e password riconducibili a Padovani”. Inoltre, proseguiva, “ho rilevato anche che il mio profilo Whatsapp era collegato a un servizio che consente di visualizzare da un altro dispositivo tutti i messaggi da me inviati”.

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01 Settembre 2022, 12:48

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