14 Luglio 2011, 19:27
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Assoconfidi punta il dito contro la Camera di Commercio di Palermo. Mario Filippello, il presidente dell’associazione che raggruppa circa centomila imprese sul territorio siciliano, ha denunciato il ritardo della sola Camera di Commercio nella presentazione di cento certificati camerali all’assessorato regionale all’Economia. Certificati che consentirebbero alle imprese che lo hanno richiesto, lo sblocco di otto milioni di euro di contributi. Solamente un anticipo, rispetto ai 24 milioni complessivi relativi al 2008, che interesserebbero ben 35 mila istanze.
Una vicenda che secondo il massimo vertice di Assoconfidi non potrebbe definirsi in altro modo se non paradossale. Un’altra piaga sulla pelle degli imprenditori, che oltre alla malaburocrazia, si vedrebbero privati anche di queste agevolazioni economiche. Impossibile, dunque, che “anche chi dovrebbe stare dalla parte delle imprese – accusa Filippello – , ne ostacoli l’attività a causa di ostacoli e disservizi”.
“La Camera di Commercio non perde tempo” ha replicato a Live Sicilia il presidente della Camera di Commercio di Palermo Roberto Helg. Sarebbe la legge infatti a creare questi ritardi. Legge che da sola, la Camera di Commercio di Palermo, non può superare: “Filippello – ha detto Helg – avrebbe fatto bene a chiedere prima a noi dei chiarimenti. La Regione ha chiesto 1600 certificati. Su questi, la mancata presentazione di 99, e non cento, è avvenuta perché queste aziende non sono in regola con i pagamenti camerali. I pagamenti – continua Helg – sono dettati da decreti ministeriali. La legge ci obbliga a non poter dare questi certificati in assenza dei pagamenti. Se c’è una legge, la devo rispettare: dura lex, sed lex”.
Ma la situazione dovrebbe essere presto sbloccata. Helg ha prospettato una risoluzione in tempi brevi, facendo appello agli organismi nazionali della Camera di Commercio: “Stiamo cercando – ha concluso – , a livello nazionale, di trovare una chiave che ci consentirà di superare l’impasse nel giro di due o tre giorni”. Si riapre, dunque, uno spiraglio per gli artigiani dell’Isola, le cui finanze – a stretto giro – potrebbero tornare a godere di una nuova boccata d’aria fresca.
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14 Luglio 2011, 19:27