11 Febbraio 2017, 18:52
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PALERMO- Il patto tra Orlando e il Pd sembra più vicino grazie all’intervento del partito nazionale. Proprio mentre il centrodestra palermitano si riavvicina alla candidatura di Fabrizio Ferrandelli.
Ferrandellì e centrodestra: l’intesa
Prende corpo, quando sembrava ormai superata, l’ipotesi di un sostegno del centrodestra alla candidatura di Fabrizio Ferrandelli a sindaco di Palermo. Nelle ultime 48 ore l’idea di un’intesa è tornata d’attualità. Incontri serrati, vertici, trattative, tutto con la regia di Saverio Romano – che da settimane si spende per questa soluzione – hanno riaperto la partita. Spingendo Ferrandelli al comunicato stampa di ieri, con un segnale di grande apertura verso i partiti. Valutato positivamente da Forza Italia che oggi si è riunita per discuterne. Insomma, la trattativa non è ancora andata in porto ma va avanti. Anche #DiventeràBellissima valuterà in queste ore l’ipotesi Ferrandelli. Le resistenze non mancano, ma si discute. E lunedì gli alleati si dovrebbero riunire per decidere.
E così arriva nel pomeriggio un comunicato congiunto di Gianfranco Micciché e Saverio Romano: “Leoluca Orlando vende una storia che non c’è: quella sua è intrisa di politica e molto spesso non è stata buona politica. Dire no ai partiti, più che una abiura, appare come una catarsi che vive nel momento del declino della sua esperienza. Ognuno di noi è quello che è stato. Può essere diverso, forse, in futuro ma non nel presente, cercando di camuffare ciò che porta dietro di sé. Apprezziamo invece il tentativo di chi, come Ferrandelli, nonostante un percorso articolato e differente dal nostro, si mostra intenzionato ad unire le forze per un progetto nuovo per la città e non esclude quella buona politica, indicandola come una prospettiva politica – popolare ed europea – che ci piace e sulla quale intendiamo lavorare’. Se non è un endorsement pochissimo ci manca. Le prossime 48 ore con i confronti interni ai partiti e tra alleati saranno decisive.
A stretto giro di posta ecco la risposta di Ferrandelli: “Esprimo apprezzamento per le parole dei leader delle forze politiche che si riconoscono nell’area popolare europea. Insieme a loro, ai coraggiosi, alle cittadine ed ai cittadini palermitani e alle forze politiche che lo vorranno, continueremo a costruire il progetto politico per governare la nostra città. Sarà responsabilità condivisa stabilire con quale forma presentarsi alle elezioni nel rispetto di tutte le sensibilità.” Manca solo il timbro dell’ufficialità ma l’accordo sembra a un passo. E i comunicati stampa di diversi esponenti del centrodestra, da Cordaro a Milazzo, spingono in quella direzione.
Orlando, Guerini e l’apertura
In contemporanea, arriva la nota di Leoluca Orlando che apre al Pd. Confermando che il dialogo tra il Professore e il partito si muove sull’asse Roma-Palermo. “La chiara posizione del Pd nazionale, espressa da Lorenzo Guerini, fornisce un grande contributo per la condivisione di un progetto in atto di rinnovamento della città e della politica, a servizio dei cittadini. Palermo si è conquistata e potrà rafforzare un ruolo di riferimento nazionale ed internazionale tra le realtà metropolitane del Paese, partendo dal riconoscimento dei diritti di tutti e di ciascuno.”
Lo dichiara il sindaco commentando le parole del vicesegretario nazionale del Partito democratico Lorenzo Guerini secondo cui “il Pd intende mettere la sua forza e la sua funzione a servizio di un progetto civico innovativo ed ambizioso e ad una alleanza larga, seria e responsabile che, partendo dall’esperienza dell’amministrazione guidata dal sindaco Orlando, continui a dare risposte positive alle esigenze di Palermo”.
Dal Nazareno, insomma, arrivano parole gradite a Orlando che ieri si era guardato bene dal commentare il comunicato del Pd palermitano che non suonava in sintonia con le posizioni espresse dal sindaco in conferenza stampa. Guerini parla di “progetto civico” e non fa nessun riferimento alla maggioranza di Roma e della Regione, proprio come aveva chiesto il Professore.
Ma la mossa del Nazareno, che bypassa in modo plateale il partito palermitano suscita subito una reazione del segretario organizzativo Antonio Rubino. Il dirigente del Pd vicino a Cracolici e Raciti svela subito la ferita che si consuma nel partito: “La decisione assunta dal PD Nazionale nella persona di Lorenzo Guerini, per quanto mi riguarda, esaurisce il lavoro della commissione e le scelte ipotizzate. La prospettiva della lista civica non attiene al mission di un partito, ma a quella dei singoli. Chiedo al segretario provinciale Carmelo Miceli – aggiunge – di convocare urgentemente la direzione per aggiornare la stessa della scelta assunta da Roma, e deliberare di conseguenza”.
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11 Febbraio 2017, 18:52