Ferrandelli e il voto di scambio| Si indaga pure sulle regionali

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18 Gennaio 2017, 20:36

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PALERMO – Il voto di scambio politico-mafioso sarebbe stato commesso nel maggio e nell’ottobre del 2012. L’invito a comparire spedito a Fabrizio Ferrandelli svelerebbe che l’indagine riguarda non solo le elezioni comunali, ma anche le successive regionali. Quelle in cui il candidato a sindaco riuscì a guadagnare un posto al Parlamento regionale, dopo avere fallito la corsa alla poltrona di primo cittadino di Palermo.

Giuseppe Tantillo, pentito del Borgo Vecchio, dunque, parlerebbe di un doppio appoggio elettorale. Ferrandeli avrebbe ‘comprato’ i voti – è questa l’ipotesi da verificare – del clan di Borgo Vecchio. Non un pacchetto di preferenze prefissato e con un tot di soldi per ogni singolo voto, ma la promessa di un generico appoggio. In cambio di alcune migliaia di euro il clan si sarebbe speso nel popolare quartiere palermitano per appoggiare la candidatura di Ferrandelli. Non solo per la sfida amministrativa, ma anche per le successive regionali. Il candidato del Pd, uscito vincitore dai gazebo delle contestatissime primarie, sfidò Leoluca Orlando e perse al ballottaggio con un risultato bulgaro: il 27% per cento delle preferenze contro il 72% del professore. Era il maggio del 2012. Pochi mesi dopo, in ottobre, Ferrandelli divenne deputato di Sala d’Ercole, ottenendo 7.906 voti e guadagnandosi il terzo e ultimo posto utile per uno scranno. Il primo dei non eletti, distanziato di circa 800 voti, fu Davide Faraone. Maggio e ottobre sono i due mesi citati nell’invito a comparire.

A fine ottobre dell’anno scorso Tantillo ha raccontato ai pubblici ministeri Sergio Demontis e Caterina Malagoli di un incontro nel corso del quale sarebbe stato siglato il presunto patto. Il nome di Ferrandelli è emerso in uno degli ultimi verbali del collaboratore. Ha riferito di circostanze specifiche e specifiche saranno le domande che i pm rivolgeranno a Ferrandelli nell’interrogatorio di lunedì prossimo. Il candidato a sindaco ha già fatto sapere che risponderà perché vuole chiarire subito la sua posizione. Si dice certo di fugare ogni dubbio. Tantillo nel 2012 era ancora incensurato, ma secondo i carabinieri è in quell’anno che avrebbe preso il potere con il fratello al Borgo.

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Le indagini, coordinate dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Leonardo Agueci, sono state serrate. Fino a quando non è stato necessario convocare l’indagato. I pm sarebbero partiti dalle parole di Tantillo, ma ci sarebbero altre circostanze da verificare emerse dal lavoro dei carabinieri del Comando provinciale. Dalle risposte di Ferrandelli potrebbero arrivare conferme o smentite.

Il post di Ferrandelli su facebook

“Voglio ringraziare i tanti, tantissimi palermitani e palermitane che in queste ore mi hanno manifestato il loro affetto e la loro stima. Il mio silenzio è dettato dal profondo rispetto che, da uomo delle Istituzioni quale sono stato, nutro nei confronti degli organi inquirenti. I giorni che mi aspettano sono difficili ma li affronterò come sempre con determinazione e serenità, consapevole di dover rispondere in prima istanza alla mia coscienza che so essere immacolata rispetto alle gravi accuse che mi vengono mosse. Ed è proprio questa consapevolezza che non mi fa arretrare né modificare il mio percorso e il mio impegno per Palermo. Lo devo ai miei concittadini, ai miei sostenitori, agli amici, a coloro che mi amano e alla mia piccola Bruna”.

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18 Gennaio 2017, 20:36

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