27 Agosto 2015, 17:15
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PALERMO – La nuova stagione politica per Fabrizio Ferrandelli era iniziata ufficialmente con l’addio al proprio seggio da deputato. “Svuotato l’armadietto” a palazzo dei Normanni e salutato il gruppo di maggioranza del Pd, non senza una vena critica in merito all’operato del presidente Crocetta,il palermitano, ex Idv, ha concentrato i suoi sforzi sul suo nuovo movimento intestino ai democratici, “I Coraggiosi” e su nuove linee programmatiche in preparazione delle prossime elezioni Regionali. La proposta, fortemente caldeggiata negli ultimi giorni da Ferrandelli, di rinunciare allo statuto speciale, e di fatto all’autonomia, della Sicilia, tuttavia, ha creato un piccolo scompiglio tra i ferrandelliani della prima ora e in particolare non ha lasciato indifferente Fabrizio Ferrara, ultimo baluardo al consiglio comunale di Palermo di quella che fu l’esperienza di Ora Palermo, lista legata al nome dello stesso Ferrandelli ai tempi della sua candidatura a sindaco del capoluogo.
Già alcuni giorni fa Ferrara, aveva già manifestato il proprio disappunto nei confronti della virata antiautonomista del suo omonimo e comunque compagno di partito tra le fila del Pd, con la pubblicazione a mezzo social di un video in cui lo stesso Ferrandelli, in occasione dello “Statuto fest”, di fronte a una bandiera sventolante della Trinacria, rivendicava la sacralità della “costituzione” siciliana. “Fin dai tempi dell’università mi sono avvicinato al mondo e agli studi autonomisti- dice il consigliere comunale, che proviene dal ‘settore giovanile’ dell’Mpa – E proprio da questo mondo Ferrandelli, in occasione della sua candidatura a sindaco, ricevette un grande appoggio, tanto che inizialmente era anche trapelata la volontà di creare una lista in suo sostegno. Dopo le sue ultime uscite, però, non posso che fare un passo indietro, se si mette in discussione lo Statuto è chiaro che il nostro rapporto si interrompe. Sono stato tartassato di chiamate e messaggi da parte di persone che avevano dato il loro supporto a Fabrizio e che mi chiedevano il perché di questa sua decisione”. Ma a pesare di più su questa rottura, pare sia stato l’atteggiamento di Ferrandelli, che non avrebbe comunicato ai suoi la sua intenzione di scagliarsi contro lo statuto speciale dell’Isola.
“Ferrandelli non parla ai suoi, parla ai cittadini – rispondono dal quartier generale dei Coraggiosi – Lo Statuto è uno straordinario strumento, che però nel tempo si è trasformato in uno scudo nei confronti di quanto di buono potrebbe arrivare da Roma, si pensi ai 22 milioni di euro persi per i siti archeologici, e al contempo in un volano per privilegi e sprechi della casta. Stiamo studiando, insieme ad esperti della materia, una formula per rivisitare l’autogoverno degli enti regionali e sarà uno dei punti chiave del nostro programma”. E su Ferrara: “Da un po’ di tempo la sua posizione è lontana dalla nostra, non è un ferrandelliano, si è praticamente reso autonomo”.
Da par sua, il consigliere comunale non nega un raffreddamento nei rapporti con Ferrandelli. “Non posso negare – dice – che alcune sue posizioni recenti non siano state comprese e condivise, ma la proposta di rinuncia allo statuto speciale è veramente una presa di posizione diametralmente opposta rispetto alla mia e a quella di tante persone che hanno sostenuto la sua candidatura”.
Dopo il seggio all’Ars, dunque, Ferrandelli è prossimo a perdere anche il suo avamposto all’interno di palazzo delle Aquile, già orfano di Antonella Monastra, che da tempo si è avvicinata a Civati, in quella che è la sua città e il suo più rigoglioso bacino elettorale. Intanto l’ex deputato appare poco preoccupato e si prepara per il tour in camper delle nove province siciliane, che si concluderà con un “Coraggio day” proprio a Palermo.
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27 Agosto 2015, 17:15