07 Agosto 2016, 16:42
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ROMA – La felicità è anche un argento agguantato in un sabato pomeriggio brasiliano quando l’oro sembrava a un passo. Ma c’è la consapevolezza di aver fatto il massimo, dopo aver rischiato di perdere il treno che portava alla finale. Poi puntualmente preso per giungere all’atto conclusivo con la magiara Szasz. E poco male se la finale ha regalato il primo successo a un’avversaria che sino a ieri non aveva mai conosciuto il sapore della vittoria negli scontri diretti.
Rossella Fiamingo è soddisfatta e raggiante dopo l’argento conquistato nella spada femminile alle Olimpiadi di Rio. Un risultato di prestigio assoluto, costato fatica e sacrificio: “Si pensa a tante cose dopo aver raggiunto un traguardo così importante, tuttavia i momenti che mi porto dentro sono quelli dopo gli assalti. Avrei voluto piangere per l’emozione e la felicità ma ho provato a trattenermi. Mi sarebbe piaciuto vincere ma anche così può andar bene”.
Immancabile il confronto con la famiglia e in modo particolare con la mamma, solitamente piuttosto critica con Rossella. Eppure, questa volta, sono arrivate soltanto carezze: “Mi ha consigliato di non pensare alla finale, che anche così è andata bene. Insieme a mio papà sono rimasti a casa, visto che quando mi sono aggiudicata i due Mondiali non erano con me”. Sulla finale persa: “Ho avuto il torto di farmi prendere dalla fretta. Potrebbe sembrare un oro perso, in realtà credo si tratti di un argento vinto. Me lo avessero chiesto prima, ci avrei messo la firma”.
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07 Agosto 2016, 16:42