12 Ottobre 2014, 06:15
3 min di lettura
PALERMO – Un investimento da 37 milioni di euro più iva, tutti a carico dei privati, per rifare il look alla Fiera del Mediterraneo e renderla un centro congressi capace di ospitare migliaia di visitatori. Eccolo il progetto di una cordata di industriali palermitani, tra cui il presidente di Confindustria Alessandro Albanese e quello dell’Ance Fabio Sanfratello, bocciato al concorso internazionale di idee indetto dal Comune ma che gli imprenditori sono decisi a ripresentare a gennaio come progetto di finanza.
La gara, indetta da Palazzo delle Aquile nell’estate del 2013 per selezionare la migliore idea per il rilancio del polo fieristico, è infatti andata a vuoto: delle quattro offerte presentate, nemmeno una ha passato la selezione della commissione nominata dal Comune che a luglio ha dato il suo verdetto. E così piazza Pretoria è stata costretta a ricominciare da capo, sfruttando nel frattempo una porzione dell’area per eventi, spettacoli e iniziative private. Un modo per rivitalizzare la Fiera, che intanto deve fare i conti anche con un padiglione occupato dagli artisti. Tra le ipotesi in campo ci sono anche il trasferimento dell’Urbanistica o dell’ufficio per il nuovo Piano regolatore generale, che per il momento però non si sono concretizzate.
Interventi tampone, in attesa di decidere cosa fare di un’area grande 88mila metri quadrati con 19 padiglioni, inaugurata nel 1946, dove secondo le intenzioni di Palazzo delle Aquile dovrebbero sorgere un hotel ad almeno cinque stelle, un parco urbano da 30mila metri quadrati, parcheggi interrati, una sala da almeno 4mila posti e ancora ristoranti, negozi e locali. Il concorso, però, è andato deserto e i progetti, per un motivo o per un altro (come la mancanza di un canone da riconoscere al Comune), sono stati bocciati.
La cordata di imprenditori guidata da Sanfratello (titolare della Cosan) e Albanese e di cui fanno parte anche Damir, Project Contract e la cooperativa Caec di Comiso, ha però deciso di riprovarci. “Noi a gennaio ripresenteremo il progetto come progetto di finanza, ma intanto è importante che la Fiera venga utilizzata, si potrebbe procedere anche a lotti – spiega Albanese – abbiamo dato un input attraverso la partecipazione alla gara e il masterplan, ma un plauso va all’assessore Giovanna Marano e alla giunta che hanno sbloccato l’affidamento del padiglione 20. E’ un primo passaggio, vuol dire che l’area ricomincia a essere usata. Orienta Sicilia (la fiera per l’orientamento universitario e professionale più grande del Sud Italia organizzata dall’Associazione Aster, giunta alla sua dodicesima edizione, ndr) si terrà proprio alla Fiera del Mediterraneo dal 21 al 25 ottobre, un evento che porterà a Palermo 50mila persone e che stava per scappare a Catania. Questo è un merito dell’assessore Marano che le va riconosciuto”.
Il progetto, di cui la Cosan è capofila, prevede che il 50% dell’investimento venga usato per il centro congressi, il 30% per l’area commerciale e il 20% per l’expo. L’area commerciale sarebbe grande 6.700 metri quadrati, con un’area “food” da 39 punti vendita (ognuno tra i 40 e i 140 metri quadrati), un megastore da 960 metri quadrati, due ristoranti per mille metri quadrati complessivi e 2 bar bistrot da 380 metri quadrati. E ancora 12.600 metri quadrati di parcheggio (per 600 posti auto), 4.100 metri quadrati di uffici comunali, privati e per professionisti. L’area congressi prevede l’accorpamento di alcuni padiglioni e la costruzione di nuovi manufatti, con un sistema modulare capace di accogliere dai 100 ai 5mila partecipanti, con una grande area verde fino a via Montepellegrino. Infine tremila metri quadrati per l’expo, più diecimila all’aperto per attività da svolgere in primavera e in estate. “Auspichiamo che i tempi siano brevi – dice Sanfratello – presenteremo il nostro progetto con alcune modifiche, da concordare con l’amministrazione comunale. L’area è abbandonata e Palermo non può fare a meno di una zona fieristica”.
Pubblicato il
12 Ottobre 2014, 06:15