05 Agosto 2014, 13:04
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PALERMO – “A vuoto il secondo click day siciliano, nel corso del quale si dovevano assegnare altri 800 tirocini in azienda retribuiti con 500 euro al mese per sei mesi. Registriamo, come Anci Sicilia giovani, le proteste di tanti giovani che denunciano il fatto che il portale regionale è andato in tilt. Chiederemo ai parlamentari regionali siciliani di presentare una interrogazione con risposta urgente. L’assessore Nelli Scilabra spieghi il grave inconveniente che penalizza la regolarità della procedura e se ne assuma la responsabilità. Nessuno, neanche l’assessore Scilabra ha il diritto di giocare con il futuro dei giovani nè tantomeno con i loro bisogni. Fiduciosi che il fallimento della procedura possa trovare una giustificazione valuteremo, solo dopo le spiegazioni dell’assessore, se proporre un esposto alla Procura della Repubblica per accertare eventuali responsabilita”. Maurizio Lo Galbo, presidente Anci Sicilia giovani
“L’ennesima presa in giro per i giovani siciliani si chiama click day, il progetto finanziato dalla Regione che prevede l’assegnazione di tirocini formativi con criteri poco trasparenti e per certo non meritocratici. Oggi, la seconda chiamata online, ha visto addirittura andare in tilt il portale, con migliaia di candidati che non hanno avuto la possibilità di accedere, dopo avere provato ore nell’intento di collegarsi. Una vera e propria beffa. Come può la Regione assegnare risorse a realtà che distribuiscono stage retribuiti senza regolare bando e una graduatoria basata su merito e capacità? E’ questa la serietà dell’esecutivo Crocetta nei confronti di generazioni ben poco fortunate? Per quale motivo la nostra terra deve sempre distinguersi nell’affrontare con superficialità questioni che riguardano il futuro dei nostri giovani? Forza Italia si indigna per quanto avvenuto e chiede al governo regionale di cambiare marcia, nella direzione di un’amministrazione più trasparente e scrupolosa della cosa pubblica”, così l’on. Vincenzo Figuccia, vicecapogruppo di Forza Italia all’Ars.
“Credevamo che dopo la magra figura della prima giornata, del primo click day, gli uffici regionali avessero apportato i dovuti accorgimenti alla procedura telematica del Piano Giovani Sicilia, abbiamo invece constatato che questo secondo appuntamento è andato peggio del precedente – afferma Livio Tumino, vice presidente del Laboratorio Politico culturale 2.0 – Il sito è stato irraggiungibile già dalle 09:35 e per oltre due ore, decine di migliaia di persone tra aziende e giovani hanno letteralmente buttato, sprecato, perso due o tre ore di tempo, ma per colpa di chi?”
“C’è chi parla di incompetenza dell’ingegnere che ha scelto l’ hosting, ritenendolo non adatto nemmeno ad un blog di amici, c’è chi fa dietrologia paventando chissà quali imbrogli, forse perché ormai abituati a vedere nelle istituzioni pubbliche, soprattutto quelle regionali e statali, sprechi, furti, raggiri e indebite sottrazioni, chissà. Noi preferiamo protendere verso la prima ipotesi – afferma Tumino – ma ciò non toglie che oggi è stata nuovamente ricoperta di ridicolo e di vergogna la nostra terra e la sua popolazione”.
“A parte questa incresciosa non funzionalità del sito per cui qualcuno dovrà risponderne, il fatto vero è che non riusciamo a creare sviluppo, lavoro, utilizzando in maniera moltiplicatrice le risorse. Tutto si ferma ad elemosine o clientele.
Il Piano Giovani agli addetti ai lavori è apparso inutile fin dalle prime battute, per la sua scarsa incisività verso il problema che intende risolvere vale a dire la disoccupazione giovanile. Si era richiesto da più parti di dirottare ogni sforzo economico verso una valida formazione professionale, ma soprattutto verso l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, gli unici veri canali attuali di collocazione.
Qualche giorno fa anche un noto quotidiano nazionale, che aveva esaminato il bando e le offerte di tirocinio proposte, aveva ridicolizzato il tutto portando ad esempio il tirocinio per guardiano di pecore o per sacrestano e denunciando l’ennesimo spreco di un meridione incapace. Noi non ci stiamo più. Non ci stiamo più a subire il MUOS, l’immigrazione incontrollata, la rapina delle nostre risorse naturali, il deficit infrastrutturale, il vassallaggio culturale e sociale e come se non bastasse pure l’inefficienza progettuale e strutturale della nostra stessa Amministrazione.
Si attivino – conclude Tumino – i vari politici ad imprimere una reale svolta alla cosa pubblica, dato che quando il vaso è colmo basta una piccola goccia per farlo traboccare”.
”Il flop del click day (seconda tranche) degli aspiranti tirocinanti del Piano Giovani è emblematico del fallimento delle politiche occupazionali della Regione”. Lo dice una nota della Cna-Sicilia.
”Da troppo tempo sono privilegiate società ed enti di intermediazione regionali e nazionali, rispetto al sistema delle imprese operanti realmente in Sicilia – aggiunge – Anche per queste scelte si è prodotto il flop dell’altro ieri come quello della prima finestra di invio. Ancora una volta il lavoro resta un miraggio ed una illusione per i giovani siciliani che vengono tenuti accuratamente, dalla Regione siciliana, distinti e distanti, se non lontani, dal lavoro produttivo e dalle imprese. Si prenda atto che occorre cambiare strada: lavoro ed occupazione vera passano attraverso l’incontro diretto tra i giovani inoccupati e le imprese”.
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05 Agosto 2014, 13:04