Al cinema | “Palermo Shooting”| la Sicilia e la vita | secondo Wim Wenders - Live Sicilia

Al cinema | “Palermo Shooting”| la Sicilia e la vita | secondo Wim Wenders

“E’ un grande onore presentare il film alla città che lo ha provocato”. Il regista Wim Wenders apre con queste parole la conferenza stampa seguita alla proiezione del suo nuovo film, “Palermo Shooting”, girato tra la Sicilia e la Germania e presentato in anteprima nazionale nel capoluogo siciliano.

Nella storia sono presenti molti temi cari al regista del “nuovo cinema tedesco” e autore di “Il cielo sopra Berlino”, “Paris, Texas”, “Million Dollar Hotel”: il rapporto con il tempo e la morte, il fascino evocativo dei luoghi, la ricerca di un’identità, l’importanza della fotografia, il digitale e il problema della falsificazione del reale. Al centro della trama Finn, (impersonato da Campino, rockstar molto popolare in Germania), inquieto fotografo tedesco in crisi esistenziale trovatosi a un passo dalla morte e in fuga da un misterioso arciere. Dopo un viaggio a Palermo per un servizio fotografico Finn incontrerà una restauratrice, Flavia (Giovanna Mezzogiorno) che scardinerà i suoi principi, riportandolo alla vita e alla forza del presente.

La scelta della sede non è casuale: siamo a Palazzo Abatellis, nella sala dove è esposto “Il trionfo della morte”, dipinto al centro della storia di Wenders e che ha dato al regista un nuovo impulso in fase di scrittura. Stroncato al festival di Cannes, dove i critici trovarono troppo lungo, pretenzioso e “sfilacciato” il film, la versione presentata alla stampa e in distribuzione dal 28 novembre nelle sale, in 60 copie, è stata ridotta di 18 minuti. “Sono stato 15 volte a Cannes, 8 volte in concorso – ha detto il regista – ho dovuto spingere parecchio per parteciparvi, ma dopo la proiezione dissi a mia moglie che non avevo finito e che il film doveva prendere ancora la sua forma”. Tra le scene tagliate anche quelle con Patty Smith, Giovanni Sollima e Leoluca Orlando. “Non c’è una scelta politica dietro quei tagli – chiarisce l’autore – è stata una decisione necessaria per far funzionare meglio la storia tra Flavia e Finn e comunque nel dvd in distribuzione potrete rivedere le parti escluse e scoprire quanto Orlando parli bene il tedesco”.

Il film è pieno di omaggi ai luoghi e ai grandi autori. A partire da Ingmar Bergman e Michelangrelo Antonioni, ai quali è dedicato “Palermo Shooting” e dove sono presenti temi ricorrenti. Dalla personificazione della Morte ne “Il settimo sigillo”, alla ricerca della verità e alla scelta di un fotografo come protagonista, come in “Blow up”, fino alle grandi domande esistenziali e alle difficoltà di comunicazione nei rapporti interpersonali. “Il negativo della fotografia è l’altra faccia della vita, della luce, mentre il digitale è un aperto invito alla manipolazione: con esso tu vuoi imbellettare la realtà”, viene detto nel film a Finn, alle prese con un grande enigma: riuscire a fare il vero ritratto della morte. Presenti nella pellicola anche Milla Jovovich, Dennis Hopper, Lou Reed. E poi i luoghi, dalla fredda e lunare Dusseldorf, dove il regista è nato, alla “città tutto porto”, come ricorda il protagonista, un omaggio che “risale a un’antica tradizione tedesca, quella di farsi attrarre dall’Italia, a partire da Goethe”, precisa Wenders. All’inizio delle riprese l’autore si era detto affascinato dal modo in cui Palermo mostra le sue “ferite” e dal suo lato “profondo e dark che intreccia vita e morte”. Un’impressione confermata ancora oggi e molto presente nel film, che oltre a mostrare luoghi come la Vucciria, i Quattro Canti, Palazzo Abatellis e i vicoli del centro, si sofferma anche sul “Senso di morte che scorre nel substrato della città: non ho visto altre città così povere e così piene di vita – ha detto il regista di Lisbon Story – qui ci sono le catacombe, la festa dei morti, un dipinto come Il trionfo della morte, un affresco che è stato come un enorme testo per il film. Io credo che una città possa avere un forte diritto alla morte solo se ha un forte rapporto con la vita”. Fa un timido capolino anche la presenza della mafia, con la visione di un ipotetico attentato ai Quattro Canti e la presenza di Letizia Battaglia che nel film dice: “Fotografo Palermo e i suoi morti per onorarli”. “Non volevo fare un film con i soliti cliché, né un film sulla mafia che potrebbe essere girato meglio da un regista italiano – specifica Wenders – Piuttosto è stato difficile girare la scena dell’incontro tra Letizia e Campino, visto che lei non parla l’inglese e lui non parla italiano, ma è andata bene ed è una scena che amo molto”.

Agli attori presenti alla conferenza sono stati affidati due compiti impegnativi. “Ho dovuto dividere la scena con una città, una bella gara”, ha detto Giovanna Mezzogiorno della quale il regista aveva detto: “E’ un’impresa impossibile trovare un’attrice che abbia non dico la stessa somiglianza ma la stessa luce interiore dell’Annunciata di Antonello da Messina. Io credo che questa sia Giovanna”. Campino, dal canto suo, si è detto “perdutamente innamorato di Palermo e della sua gente, se fosse stato per me avrei girato per sempre, il film non sarebbe mai uscito, ma che importa di fronte a questo?”
Al pubblico che aspetta di vedere il film, invece, Wenders affida una speranza: “che almeno alcune delle frecce che scoccate nel film e che sono presenti nell’affresco di Palazzo Abatellis possano colpirvi al cuore”.

Questa sera l’anteprima del film al cinema Dante, poi la pellicola sarà nelle sale italiane, in 60 copie dal 28 novembre. Il film è stato realizzato con le risorse del Por Sicilia 2000/2006. “Nell’ambito dei fondi comunitari sono stati finanziati diversi film tra i quali “Rosso Malpelo” di Pasquale Scimeca, il documentario di John Turturro “Progetto Sicilia” e l’opera prima del siciliano Nello La Marca, ”La Terramadre”, selezionato al Festival di Berlino 2008 –  ha sottolineato l’assessore regionale ai Beni culturali, ambientali ed alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro – l’assessorato, in virtù dell’Accordo di programma quadro Cinema ‘Sensi Contemporanei’, ha, inoltre, cofinanziato il film di Marco Amenta, ‘La siciliana ribelle’, recentemente presentato al Festival del cinema di Roma e sta cofinanziando anche almeno altri 20 film, tra documentari e lungometraggi, fra cui i prossimi lavori di Maresco e Ciprì, Roberta Torre, Giuseppe Tornatore, Stefano Savona, Alfonso Arau, Donatella Maiorca, Franco Battiato, Nello Correale”.

“Abbiamo scelto di investire anche sulla formazione di professionalità nel settore del cinema – ha continuato l’assessore -. A breve infatti sarà inaugurata, la sede Sicilia del centro sperimentale di cinematografia – corso triennale di documentario storico-artistico e docu-fiction; sarà una scuola di eccellenza, unica nel suo genere in Italia, che consentirà la formazione di film-maker, con un bagaglio professionale di altissimo profilo”.


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