13 Marzo 2015, 09:41
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CATANIA – I finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 7,7 milioni di euro nei confronti del titolare di una nota società catanese, operante nel settore dell’abbigliamento, in ragione dell’omesso versamento di imposte negli anni dal 2010 al 2012. L’attività d’indagine trae origine da una segnalazione inoltrata dall’Agenzia delle Entrate di Catania alla locale Procura della Repubblica relativa al consistente debito tributario non onorato dalla società, peraltro posta in liquidazione nel 2013.
Da qui le conseguenti analisi, svolte dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania secondo il modulo organizzativo concordato fra la Sezione criminalità economica della Procura, l’Agenzia delle Entrate e la stessa Guardia di Finanza di Catania, mirate all’individuazione di beni da sottoporre a sequestro. Tali attività, coordinate dai magistrati del pool per i “reati contro il patrimonio”, hanno permesso, sin da subito, di accertare che l’amministratore della società – un noto imprenditore etneo – non era intestatario di beni sufficienti a onorare il consistente debito erariale.
I successivi approfondimenti, orientati all’individuazione di ulteriori beni mobili e immobili comunque riconducibili all’indagato, hanno permesso di appurare che questi aveva, di fatto, continuato a gestire direttamente un rilevante patrimonio immobiliare composto da diciassette proprietà, tra immobili e terreni, tra cui due abitazioni sull’isola di Vulcano. Partendo dall’analisi delle cessioni immobiliari effettuate dall’imprenditore nel corso degli anni, i finanzieri sono, infatti, risaliti a un trust, costituito nel 2014, al quale erano stati intestati tutti i predetti beni, allo scopo evidente di sottrarli alle procedure esecutive di recupero del credito erariale.
Il conferimento dei beni al trust è, peraltro, avvenuto ad un importo ampiamente sottostimato (30.000 euro) in rapporto al valore dei beni immobili conferiti. A conclusione delle indagini, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il G.I.P. presso il Tribunale etneo ha disposto il sequestro di ogni bene nella disponibilità dell’amministratore, nei limiti del profitto tratto dai reati tributari.
Oltre ai beni immobili conferiti al trust i militari hanno, pertanto, sequestrato autoveicoli, conti correnti e quote sociali riconducibili all’indagato il quale, in relazione alla condotta tenuta, risulta oggi indagato, oltre che per il reato di omesso versamento di imposte, anche per sottrazione fraudolenta dei beni alle procedure esecutive dell’amministrazione finanziaria.
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13 Marzo 2015, 09:41