Finanza, sequestro: da Catania a Rimini costruisce un impero - Live Sicilia

Finanza, sequestro: da Catania a Rimini costruisce un impero

L'imprenditore Salvatore Randone è originario di Misterbianco. GUARDA IL VIDEO

CATANIA – Il nome dell’imprenditore Salvatore Randone è finito anche in un’inchiesta per tentato omicidio in Emilia Romagna. E coinvolti con lui c’erano nomi di ‘peso’ del clan Nicotra di Misterbianco. Tra questi anche Nino Rivilli qualche giorno fa condannato per mafia nel processo ‘Gisella’. La Guardia di Finanza di Catania, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (SCICO) e del Comando Provinciale di Bologna, ha sequestrato l’impero economico dell’uomo, originario di Misterbianco ma residente a Rimini.

L’input delle indagini patrimoniali nei confronti di Randone, imprenditore nel settore costruzione e lavorazione metalli, è partito dalla Procura di Bologna che ha affidato l’inchiesta al Nucleo PEF emiliano. A seguito dell’analitica ricostruzione del profilo criminale dell’uomo infatti il Tribunale di Bologna, accogliendo la richiesta de pm, ha disposto, nel mese di agosto del 2021, il sequestro dell’intero patrimonio del proposto. Nel corso dell’udienza dibattimentale, il Tribunale ha dichiarato la propria incompetenza territoriale e disposto la trasmissione degli atti alla procura di Catania, che ha delegato ulteriori indagini al Nucleo PEF di Catania.

E così si è arrivati al sequestro di oggi del valore di 20 milioni di euro. Le indagini hanno evidenziato
“la ritenuta pericolosità sociale di Randone”, che “dal 1991 al 2016, è risultato essere sottoposto a indagini per gravissimi reati contro la persona (tentato omicidio), per usura ed estorsione, in un caso anche aggravato dal metodo mafioso, oltre che per reati tributari”. Dal punto di vista meramente patrimoniale il profilo reddituale della famiglia e il complesso societario avrebbe il vizio della ‘sproporzione’. Per i finanzieri inoltre l’impero imprenditoriale costruito sarebbe legato “alle condotte illecite” di Randone. L’imprenditore avrebbe “fondato un percorso di accumulo patrimoniale interamente illecito, basato, in particolare, sulle attività usurarie ed estorsive, oltre che sull’evasione fiscale”.

Il Tribunale ha disposto il sequestro dei seguenti beni intestati a Randone e ai suoi familiari: 70 immobili siti nelle provincie di Catania e Bologna, tra i quali 4 ville a Misterbianco, di cui una con piscina; quote societarie di 10 società operanti in provincia di Catania e Bologna e attive nei settori della costruzione di edifici, mediazione immobiliare, facchinaggio e movimentazione delle merci; 12 automezzi; disponibilità finanziarie (rapporti di conto corrente e polizze pegni) di Randone, dei suoi famiiari e delle società.


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