20 Giugno 2014, 13:08
3 min di lettura
CATANIA – I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito di un’operazione congiunta con i locali uffici dell’INPS, INAIL, ASP e Direzione Territoriale del Lavoro, volta al contrasto delle diverse forme di illegalità economica, hanno eseguito un sequestro di oltre 52 mila articoli contraffatti o non sicuri nei confronti di un imprenditore cinese operante nel capoluogo etneo, a cui sono state contestate anche violazioni per “lavoro nero” e per la sicurezza dei luoghi di lavoro.
L’attività è scaturita dal tavolo di concertazione già avviato fra i diversi interlocutori istituzionali per la predisposizione di interventi congiunti volti a reprimere tutti gli illeciti connessi al mondo dell’economia illegale, sfruttando le professionalità e le peculiarità di ogni amministrazione. Nel caso specifico, il monitoraggio sempre più capillare della presenza degli esercizi commerciali gestiti da imprenditori di origine orientale operanti nel capoluogo e nella provincia etnea, ha permesso di individuare nel centro della città di Catania, in via Enrico Ferri e Piazza Vittime del Dovere, due esercizi commerciali di grandi dimensioni, entrambi riconducibili allo stesso imprenditore cinese.
Il conseguente intervento presso entrambi i negozi – dislocati su una superficie di oltre 1000 mq, un vero e proprio megastore di prodotti che vanno dall’abbigliamento a quelli di più comune utilizzo, ha consentito di rinvenire e sequestrare capi di abbigliamento contraffatti di noti marchi nazionali ed esteri, quali personaggi Disney – Jonk 46, Simpson, Violetta, nonché i marchi Frutta ed Hello Kitty.
Inoltre, sono stati trovati giocattoli e piccoli elettrodomestici non conformi alle norme comunitarie in materia di sicurezza dei prodotti e particolarmente scadenti. Complessivamente, i militari del Gruppo di Catania hanno sottoposto a sequestro oltre 52.000 articoli, sottraendoli così al mercato del falso e agli ambulanti extracomunitari abitualmente dediti alla vendita di questi prodotti nei pressi di Corso Sicilia e dei diversi mercati rionali.
Dal controllo, inoltre, sono emerse molteplici e ulteriori violazioni amministrative riguardanti sia il personale dipendente che la normativa sulla tutela della sicurezza dei luoghi di lavoro. Infatti, i militari del Gruppo di Catania, unitamente al personale dell’INPS, INAIL e Direzione Territoriale del Lavoro di Catania hanno rilevato, in particolare, l’impiego di sette lavoratori completamente “in nero” (tutti di etnia cinese), cioè sprovvisti di un qualsiasi tipo di contratto di lavoro nonché della relativa posizione contributiva.
L’impiego della manodopera in nero ha anche comportato l’esecuzione immediata del provvedimento di sospensione dell’attività, con la chiusura dell’esercizio e l’applicazione della c.d. “maxi sanzione” amministrativa fino a 12.000 euro per ogni lavoratore non in regola. Ancora, l’ufficio ASP di Catania, nell’ambito degli accertamenti di propria competenza, ha constatato altre violazioni amministrative, quali l’ostruzione delle uscite di emergenza, nonché l’impianto elettrico non in regola con la normativa di settore, ed altre violazioni per carenza dei requisiti di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Al termine delle operazioni, pertanto, il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per i reati di contraffazione e frode in commercio, nonché segnalato alla locale Camera di Commercio per le violazioni amministrative scaturenti dagli illeciti in materia di tutela del consumatore.
Pubblicato il
20 Giugno 2014, 13:08