“Credo che la capacità di confronto sia uno dei temi più attuali e urgenti, anche in Sicilia. E ha fatto bene LiveSicilia a sollevare il punto. La cosa importante, ognuno con le sue idee, è trovare le soluzioni necessarie. Questo interessa ai siciliani che, invece, non apprezzano gli insulti e la diretta Facebook schiumante, tutta merce populista”.
Anthony Barbagallo, segretario regionale dal Pd, guarda con favore all’appello lanciato dal nostro giornale per una politica che sappia costruire, senza trasformare le diversità in trincee. Nell’intervista, il suo pensiero sul resto.
Segretario, qual è la sua opinione sulla situazione della Sicilia?
“Una terra con mille problemi che il governo Schifani non riesce a risolvere. Penso alla siccità che è stata mitigata solo dalle piogge. Non ci sono interventi strutturali, né iniziative efficaci in emergenza”.
Il presidente della Regione e la cabina di regia non sono del suo stesso parere.
“Non si capisce bene quali siano le opere e quante. La gente soffre e, a parte la pioggia, non c’è niente o c’è poco. E poi non si trattano i sindaci com’è avvenuto”.
Si riferisce alla ‘marcia sull’Ancipa’. I momenti di tensione non sono mancati. Sicilacque ha presentato una denuncia.
“I sindaci volevano risposte che non hanno ricevuto, hanno chiesto l’acqua per i loro concittadini. Sono stato sindaco per dieci anni, avrei fatto come loro. Mi dispiace che il clima si sia esasperato”.
I problemi, diceva, segretario.
“La sanità siciliana è in gravissima sofferenza. Le liste d’attesa sono infinite. Con il governo regionale che continua a spostare risorse dalla sanità pubblica a quella privata. Siamo in grave crisi e la politica effettua le sue nomine per appartenenza, non per merito”.
E poi?
“E poi c’è il tema del lavoro e della sicurezza sul lavoro: viviamo in una regione dove, nelle periferie delle grandi città, i banconisti e i camerieri vengono pagati a venticinque-trenta euro al giorno, in nero e nel silenzio di tanti. La Regione continua a non occuparsi del problema. In Sicilia servirebbero quattrocento ispettori del lavoro e ce ne sono meno di settanta. In finanziaria regionale abbiamo proposto un emendamento, per cui ci batteremo tanto, che prevede assunzioni di decine di ispettori per il 2025. Più ispettori significa retribuzioni più giuste, ma anche sicurezza sui luoghi di lavoro. Casteldaccia non si può dimenticare”.
Adesso, infatti, incombe la manovra.
“Il Partito Democratico darà battaglia. Le nostre proposte emendative sono per una Sicilia più equa, più sostenibile che investa finalmente nei beni culturali e non tratti il turismo come mancia elettorale. E ancora, abbiamo proposto una serie di misure che garantiscano inclusione e sostegno ai più fragili, attenzione per i minori e gli anziani e, poi, basta con questa continua discriminazione tra comuni amici e non. Vigileremo su ogni rigo e faremo valere le nostre ragioni nelle aule parlamentari e non nella stanza dei bottoni”.
Parliamo di casa vostra. Dopo le ultime vicissitudini del M5s, quanto ritiene probabile il cosiddetto ‘campo largo’ per le prossime regionali?
“Tutti i partiti attraversano fasi di riorganizzazione interna, come sta accadendo ora al M5s che in Sicilia e in Campania conserva ancora uno zoccolo duro. Per vincere serve una coalizione ampia, credibile che marchi la discontinuità assoluta con l’attuale governo, anche sui metodi. Ad esempio, se torniamo al governo, sceglieremo i migliori direttori generali e non quelli più fedeli”.
Vi state già organizzando per la scadenza elettorale delle regionali?
“Il tema del toto-presidente non mi appassiona. Mi preoccupa di più costruire un percorso che riesca a interpretare i bisogni e le speranze della nostra terra; un progetto che guardi agli ultimi e dia speranze ai nostri giovani e un modello di governo che faccia della lotta alla mafia un’azione incisiva”.
Alle viste c’è anche il congresso del Pd. Lei si sente un segretario in discussione?
“Il mio impegno è portare il partito alla consultazione con regole certe e basi solide. Il segretario del Pd è sempre in discussione (ride, ndr) sono orgoglioso di guidare questa comunità di donne e uomini”.
Lei si ricandida, segretario?
“La mia risposta, nel tempo, è sempre quella: sono a disposizione del partito”.