Finanziaria e Coronavirus | Le richieste dei sindacati

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20 Aprile 2020, 19:13

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“La Finanziaria regionale va integrata e rafforzata nelle misure che devono consentire di traghettare la Sicilia oltre l’emergenza sanitaria superando le criticità esistenti e rilanciando l’economia, l’occupazione e lo stato sociale”. Lo ha detto il segretario generale della Sicilia, Alfio Mannino, oggi nel corso del confronto in teleconferenza con l’assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, sui documenti economico- finanziari della Regione al quale hanno preso parte anche Cisl e Uil.

Mannino ha evidenziato alcune criticità, come la” sovrapposizione delle misure regionali con quelle nazionali del decreto liquidità e la mancanza di interventi di natura strutturale” e ha avanzato proposte che il governo ha affermato che valuterà dando poi risposta al sindacato entro le prossime 48 ore. Le parti, comunque, torneranno a incontrarsi venerdì prossimo , in vista dell’approdo in Aula del testo, previsto per il 27 aprile.

Tra le proposte della Cgil, il sostegno agli investimenti delle imprese per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro; la riconversione delle attività produttive tenendo anche conto delle nuove esigenze (dalle mascherine ai pannelli in plexiglass), investimenti innovativi sul turismo, tra i settori più colpiti dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria. Inoltre, il sostegno alle aziende per il lavoro agile; il potenziamento degli ispettorati del lavoro e della medicina del lavoro. Sul piano socio- assistenziale la Cgil chiede “misure per il rafforzamento dei servizi di assistenza socio- sanitaria, a partire dal finanziamento di una rete regionale di comunità e prossimità”. Sulla decisione di destinare parte delle risorse del Fondo nazionale sulla non autosufficienza all’Oasi di Troina senza un piano complessivo per la riorganizzazione e messa in sicurezza di tutte le rsa e residenze per soggetti fragili della regione, Mannino ha espresso perplessità. “ Il problema va affrontato nella sua interezza– ha detto- per evitare che si ripropongano situazioni critiche”. Quanto alle misure di sostegno al reddito, il segretario della Cgil ha rilevato la “vaghezza delle enunciazioni “che allarma ha detto- perché rischia di essere causa di discriminazioni. E’ necessario -ha sottolineato Mannino- attivare ammortizzatori sociali in deroga per tutti i lavoratori non compresi nelle misure previste dal governo nazionale, tra cui colf, badanti, operatori del turismo, precari del sistema aeroportuali: circa 150 mila lavoratori per un fabbisogno stimato di 220 milioni di euro”. Per quanto riguarda il bilancio la Cgil ha espresso “preoccupazione” per lo stato dei conti, che potrebbe determinare problemi per il finanziamento di settori come forestazione e trasporto pubblico locale. “

La Cisl: “Spendere bene i fondi Ue”

“Siamo preoccupati per il momento che stiamo vivendo. Serve fare rete tra Regione e forze sociali. C’è bisogno di un confronto vero, nel merito, che finora non c’è stato. E servono certezza di spesa e condivisione di obiettivi e priorità, riguardo specialmente alla riprogrammazione dei fondi Ue”. Così Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, a conclusione della discussione. Sul tavolo, informa la Cisl, ci sono più di 1,3 miliardi di risorse Ue da riprogrammare, per il dopo Covid-19. Per Cappuccio “vanno spesi presto e bene. E fino all’ultimo centesimo, per famiglie, lavoro, sanità, sostegno alla crescita e allo sviluppo”. “Sui temi sociali, del welfare, dello sviluppo e del lavoro – puntualizza il segretario – il nostro giudizio resta sospeso”. Per questo abbiamo sollecitato un confronto immediato, oltre che sui fondi strutturali, su questi delicatissimi aspetti della vita economica e sociale e regionale. Poi, incalza, c’è il nodo di quanto previsto in Finanziaria per i Comuni, il trasporto pubblico locale, l’agroalimentare e i forestali, la pubblica amministrazione e gli enti regionali. “Poste insufficienti”, sottolinea. Al governo regionale, rende noto inoltre Cappuccio, abbiamo posto le delicatissime questioni del sostegno al reddito, degli ammortizzatori sociali, dei non-autosufficienti e della medicina del territorio. Ancora, del sistema dei trasporti e del turismo. “Il turismo in particolare sta pagando fortemente la crisi da pandemia che viviamo”. Insomma alla Regione, insiste il segretario, sollecitiamo “un grande piano che metta al centro questi temi. Ma “dal governo Musumeci – spiega – ci attendiamo anche che faccia luce sullo stato dell’arte della trattativa con Roma, sul fronte del bilancio regionale, del disavanzo e del fabbisogno finanziario della Regione”. “È fondamentale che Palazzo d’Orleans condivida con le forze sociali questioni che ricadono, come un’ipoteca, sulla testa di tutti. Perché non si tratta, palesemente, di vicende di ordinaria amministrazione”.

Uil: “Mille euro a tutti gli operatori della Sanità”

Anche la Uil, attraverso le parole del segretario Claudio Barone, ha ribadito le richieste avanzate nei giorni precedenti: “Serve integrare, così come è stato fatto per altre regioni, – dice – i fondi per la sanità assegnando a tutti gli operatori del settore, impegnati per l’emergenza sanitaria, in media mille euro pro capite come giusto riconoscimento non solo morale ma concreto”. E il leader della Uil aggiunge: “La cassa integrazione in deroga in Sicilia ha interessato più di 120 mila lavoratori, il doppio rispetto alla Lombardia. Le nostre famiglie sono monoreddito, per questo chiediamo che la Regione integri il provvedimento portando la Cigs dall’80 al 100 per cento. Per favorire, poi, il nostro già debole tessuto produttivo proponiamo che per sei mesi venga sostenuto dalla Regione il pagamento all’Inps degli oneri contributivi di quelle aziende che riprendono l’attività impiegando tutto il personale per evitare che finito il blocco dei licenziamenti per la pandemia a pagare siano i lavoratori. Servono risposte ai lavoratori – continua Barone – rimasti fuori da interventi di sostegno al reddito, come ad esempio gli stagionali, i tempi determinati collegati al mondo del turismo del commercio e dello spettacolo (intermittenti e scritturati). E infine, dato che la scuola riprenderà molto tardi, bisogna aiutare le famiglie allungando il congedo parentale. Oggi la Regione siciliana, che ha sempre avuto difficoltà in bilancio, ha la possibilità di utilizzare i fondi europei. Un’occasione che non deve essere sprecata, queste risorse devono essere spese subito e bene”.

Ugl: “Sostegno a lavoro, famiglie e imprese”

“Auspichiamo correttivi alla Finanziaria regionale per sostenere le misure necessarie a mettere in sicurezza il Sistema Sicilia sostenendo famiglie, lavoratori ed imprese, superando l’impatto devastante causato dall’emergenza pandemica, rafforzando gli interventi già in parte messi in pista dal governo regionale per rilanciare il tessuto produttivo siciliano, l’occupazione e contrastare povertà ed il disagio sociale”.

Così il Segretario regionale Ugl Sicilia Giuseppe Messina. “Abbiamo apprezzato – spiega – il coraggio e la risolutezza del governo che ha ritirato le delibere n.62 e 69 relative al disegno di legge bilancio e di stabilità per sostituirle con un nuovo testo che risponde all’emergenza sanitarie ed economico-sociale da Covid 19 – prosegue – approvato con le successive delibere 138 e 139 e procedendo alla riprogrammazione dei fondi comunitari, compreso il Feamp per la pesca, per indirizzare le risorse liberate, come già chiesto dal sindacato nelle scorse settimane, verso il sostegno a famiglie, lavoratori ed imprese.

Va sostenuto lo straordinario impegno sanitario messo in atto – dice Messina – ed abbiamo chiesto al governo di varare un Piano regionale sicurezza dei luoghi di lavoro, condividendo con i sindacati criteri e modalità, attraverso misure dirette a rafforzare e sostenere gli investimenti delle imprese per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro con dotazione Dpi e strumenti atti a garantire un concreto contenimento del Covid 19, potenziando Ospedali, Rsa, Servizio Emergenza- urgenza 118 e per accelerare la diffusione del lavoro agile attraverso misure dirette a finanziare l’acquisto di strumenti tecnologici per implementare il Piano di smart working e per coprire i costi di servizi di consulenza e formazione.

Abbiamo apprezzato il finanziamento di 10 milioni del Fondo di solidarietà della pesca e dell’acquacoltura – chiarisce il Segretario Ugl Sicilia – ma chiediamo un ulteriore coraggio da parte del Governo perché i dati ci dicono che per mettere in sicurezza il settore, che rischia il definitivo default e rimetterlo in condizione di ripartire, occorrono ulteriori 20,5 milioni.

Nel sottolineare la positiva gestione ad oggi delle procedure per l’accesso alla Cigd da parte del Dipartimento lavoro, attraverso il portale Silavora, i dati impongono, ahinoi, una riflessione che porta alla necessità di rivedere i conti e dover stanziare ulteriori robuste risorse perché l’emergenza economica senza precedenti che si è abbattuta sulla fragile economia siciliana – sottolinea – e impone uno stanziamento vicino a quello del governo centrale di 275 milioni, già insufficiente a rispondere alla massa di richieste; vanno messi in sicurezza coloro, stimati in oltre 100 mila, che sono rimasti fuori dal momento dagli interventi statali come somministrati, stagionali, precari del turismo, del trasporto aereo, dei servizi, dell’indotto ex Fiat, soggetti privi di sostegno al reddito come nel settore della formazione professionale.

Bene la copertura di 130 milioni per i comuni ed abbiamo chiesto al governo certezze sulle coperture per l’anno 2020 per i forestali, e per il Trasporto pubblico – continua – mentre sui 120 milioni per la filiera istruzione, formazione professionale ed università chiediamo di conoscere obiettivi, tempi e modalità di spesa perché la filiera ha necessità di certezze anche per il prossimo anno scolastico e formativo. Seve un intervento per prorogare i termini per la rendicontazione dei finanziamenti comunitari.

Il governo intervenga con apposito articolo – rilancia Messina – per dare pari dignità giuridica ai lavoratori ASU avvalorando la corretta ipotesi del “non dovuto recupero delle ore non lavorate” per effetto della sospensione dovuta al contenimento del COVID19 nei luoghi di lavoro, procedendo anche nel 2020 con il processo di svuotamento del bacino dei lavoratori utilizzati in attività socialmente utili finanziati con risorse del bilancio regionale, senza nuovi oneri a carico del bilancio regionale stesso, inseriti nell’elenco di cui all’art. 30, comma 1, della legge 28 maggio 2014, n. 5, come integrato dai soggetti di cui all’art. 11, comma 3 della l.r. 8/2017, mediante fuoriuscita o stabilizzazione.

Abbiamo chiesto al governo – focalizza – che il fondo per il “Finanziamento al consumo per le famiglie” assegnato all’Irfis possa essere gestito anche dagli altri istituti finanziari regionali Ircac e Crias, considerato che si prevedono decine di migliaia di richieste, in modo di non ingolfare l’Irfis, ad autorizzare la Crias, per le proprie linee di credito, a stipulare convenzioni con i Consorzi fidi ed a far valere sul proprio fondo di gestione le somme necessarie per sostenere i costi di gestione e/o equiparare la Cassa a quanto stabilito per l’Ircac dall’art.55 della legge regionale n.10/99 con una percentuale annua sullo stesso fondo e abbiamo avanzato proposte volte a garantire l’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali chiedendo al governo di rilanciare un Piano regionale socio- sanitario, di contrasto alle nuove povertà e di sostegno alle famiglie.

“Per quanto riguarda il bilancio e lo stato dei conti l’Ugl – afferma Messina – ritiene indifferibile la chiusura del contenzioso Regione Stato con la stipula di un accordo di finanza pubblica nel rispetto degli articolo 36, 37 e 38 dello Statuto siciliano. La Sicilia dal 2013 al 2018 ha versato 7 miliardi allo Stato, e l’emergenza pandemica non consente ulteriori versamenti almeno per un biennio anche per le gravi previsioni di minori entrate e da Roma auspichiamo senso di responsabilità verso i siciliani rinunciando in parte o in toto a due miliardi per i prossimi due anni”.

“Sosteniamo l’azione del governo regionale nella trattativa con lo Stato – conclude – per l’esclusione del concorso al risanamento della finanza pubblica per il biennio 2020/2021, lo slittamento al prossimo anno dell’avvio del ripianamento decennale che vale 421 milioni annui e della quota residua di quanto dovuto dalla Regione sul regime Iva che vale 142 milioni, la quantificazione del riconoscimento per le accise che vale almeno 600 milioni annui e la sospensione anche per le regioni autonome della quota capitale mutui prevista per le regioni a statuto ordinario dall’articolo 111 del decreto legge 18/2020 dato che la Sicilia svolge funzioni essenziali in sostituzione dello Stato come Motorizzazione e Centri per l’impiego. Diciamo con forza no al tentativo romano di avocare a livello centrale una quota del 20 per cento della dotazione finanziaria complessiva dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali a destinazione regionale”.

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20 Aprile 2020, 19:13

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