14 Febbraio 2019, 17:11
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Si va avanti così. Ammesso che si riesca a trovare la strada. La direzione però è stata indicata nel corso della giunta convocata urgentemente dal presidente della Regione Nello Musumeci e terminata nel primo pomeriggio: niente esercizio provvisorio e un escamotage per scongiurare i tagli.
L’ESCAMOTAGE PER EVITARE I TAGLI
Questa quindi la decisione assunta dal governo riunitosi stamattina a Palazzo d’Orleans. Adesso bisognerà capire quali sono i tempi per portare avanti questa operazione. L’assessore all’Economia Gaetano Armao, infatti, in queste ore sta verificando le possibilità tecniche e legislative per procedere nel corso della seduta di oggi. Lo strumento scelto, come emerso già nella giornata di ieri, è quello di recuperare i soldi necessari per evitare i tagli dalle somme relative allo split payment: soldi che arriverebbero dall’Iva che la Regione dovrebbe versare all’Erario e che invece terrebbe nel bilancio regionale. La cifra, come era stato raccontato già ieri, sarebbe di circa 280 milioni di euro e consentirebbe di colmare appunto i buchi frutto della pronuncia della Corte dei conti sul disavanzo di oltre due miliardi da ripianare in trent’anni.
Restano, però, come sempre i dubbi. Il primo è relativo appunto agli aspetti tecnici legati a questa operazione. Operazione che potrebbe scontrarsi con l’impugnativa del governo regionale e che riporterebbe tutta la questione innanzi alla Corte costituzionale. Passerebbe del tempo, però, così il governo sposterebbe più in là di qualche mese la “resa dei conti”, nella speranza nel frattempo di trovare i fondi dal dialogo con lo Stato. Ma qui ecco l’altro dubbio: come reagirà il governo gialloverde di Conte di fronte alla decisione del governo regionale di trattenere soldi che spettano allo Stato? Un primo segnale potrebbe arrivare già oggi, nel corso della seduta convocata solo per le 18, per evitare la concomitanza con un evento culturale a Palazzo dei Normanni. In serata, quindi, si saprà qualcosa. Nel frattempo si sgonfia l’ipotesi delle dimissioni di Musumeci. Il governatore avrebbe solo lanciato un segnale molto forte ai suoi alleati e si è detto pronto a confrontarsi in Aula, ma non con dei “fantasmi”. Quelli del voto segreto che hanno affossato l’articolo-chiave della manovra. Gli stessi assessori hanno, nel corso della giunta, fatto notare al presidente che dopo di loro “ci sarebbe il diluvio”. Tenere duro, quindi, per il momento. Dimissioni e governo tecnico, possono attendere. In attesa di rimettere in piedi la Finanziaria.
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14 Febbraio 2019, 17:11