21 Aprile 2010, 10:25
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Niente norme sulla stabilizzazione dei precari storici della Regione e sul rinnovo dei contratti dei circa 600 Cococo impiegati nei vari assessorati:la Finanziaria cambia, dunque, pelle, ma i sindacati -che aspettavano la stabilizzazione di circa 8000 precari e l’avvio di un fondo da 40 milioni di euro per il rinnovo dei contratti dei regionali- annunciano battaglia. Come riportato oggi da Repubblica, è stato l’assessore al Bilancio Michele Cimino, dietro input del commissario dello Stato Michele Lepri-che a più riprese aveva manifestato tutte le sue perplessità sugli interventi di stabilizzazione di migliaia di dipendenti regionali-, ad optare per lo stop all’intero pacchetto di norme sul precariato. Dovrebbero essere tagliati fuori dalla Finanziaria anche i 3.200 ex pip del Comune di Palermo, che sarebbero invece dovuti rientrare nel bacino dei lavoratori regionali. Su quest’ultimo punto, però, è il presidente della commissione Bilancio dell’Ars Riccardo Savona a lasciare aperto ancora uno spiraglio. Secondo Savona, infatti, sui pip “c’è la copertura economica necessaria” e quindi si dovrebbe proseguire senza problemi alla stabilizzazzione. Soddisfazione per lo stop ai precari è stata espressa da Ivan Lo Bello, numero uno di Confindustria Sicilia, che aveva duramente stigmatizzato la discussione su una “Finanziaria piena di incomprensibili stabilizzazzioni di persone che la finanza pubblica non è in grado di sostenere e che mortificano il lavoro produttivo.” Non si sono fatte attendere, invece, le reazioni negative sul versante della politica. Preoccupata la deputata del Pdl Marianna Caronia che si chiede “quali garanzie saranno ora date a queste persone dopo lo stralcio delle norme riguardanti anche i dipendenti della Fiera del Mediterraneo”, mentre maggiore chiearezza e coerenza sono stare richieste da Ceteno De Luca, il deputato “ribelle” ex Mpa, ora transitato al gruppo misto. Prevista per oggi, intanto, la ripresa del dibattito sulla Finanziaria. Nel testo dovrebbero rientrare alcune norme che stanno a cuore al Pd: lo stop alla privatizzazione dell’acqua, il taglio dei ticket sanitari per le fsce deboli, il tempo pieno nelle scuole e l’estensione del credito d’imposta. Il voto favorevole dei deputati democratici è, infatti, decisivo per l’approvazione o la bocciatura in aula della manovra, passaggio fondamentale per la sopravvivenza del Lombardo-ter. Continuano, però, a piovere copiose sul testo della manovra economica, che dovrebbe essere varata entro il mese di aprile, le critiche delle parti sociali. . Dopo quelle dei sindacati esplicitate nei giorni scorsi, ieri è stato il turno di Cofartigianato, oltrechè di Confidnustria proprio per le norme sui precari.
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21 Aprile 2010, 10:25