Crocetta: “Ho salvato la Regione” | Le opposizioni: “Sicilia svenduta”

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25 Luglio 2014, 18:24

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PALERMO – Alla fine del suo intervento, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha precisato di dove lasciare l’Aula per “ragioni mediche”. Prima di andare, però, ha lasciato ai deputati che lo hanno ascoltato per una ventina di minuti buoni, una dettagliata relazione sull’accordo col Ministero dell’Economia col quale la Regione ha rinunciato a una serie di contenziosi con lo Stato in cambio di circa mezzo miliardo di euro.

Una spiegazione che, però, non ha convinto in molti, nel giorno di “prologo” ai lavori sulla terza Finanziaria dell’anno. Una manovra che poggia proprio su quei 500 milioni di euro. Fortemente criticati dentro e fuori dai palazzi. E oggetto persino di una class action promossa dall’ex assessore all’Economia Gaetano Armao. Un’iniziativa, questa, appoggiata in Aula da Forza Italia.

Il presidente ha spiegato, intanto, che quell’accordo non necessitava di un passaggio dalla giunta: “Tutti gli accordi sul patto di stabilità sottoscritti finora – ha spiegato – non sono mai passati da una delibera dell’esecutivo. Questo accordo, poi, riconosce alla Sicilia tra il 2014 e il 2017 un plafond di oltre 5 miliardi di euro l’anno. Così possiamo anche programmare per il futuro. Ci sono stati concessi 700 milioni in più e la certezza di quel plafond per tutto il periodo della legislatura”. Il presidente ha poi concluso affermando che “nessun danno e nessun regalo è stato fatto alla Sicilia con quell’accordo: tanto ci hanno dato, tanto ci hanno tolto. Noi abbiamo salvato la Sicilia, altroché”.

Una ricostruzione che però non ha convinto le opposizioni. Secondo i deputati del Movimento cinque stelle, ad esempio, il presidente Crocetta ha “svenduto” la Sicilia. “Quella che stiamo discutendo – ha attaccato Giorgio Ciaccio – non è ne’ una Finanziaria ne’ una variazione di bilancio. E’ solo la svendita della Sicilia. Secondo me il presidente Crocetta aveva tutti i diritti di sottoscrivere quell’accordo. Ma approvando questa Finanziaria, noi finiremo per avvallarlo, certificarlo”.

Duri anche i deputati della Lista Musumeci: “La manovra del governo Crocetta non ha un’anima sociale, non destina un centesimo allo sviluppo nè alla crescita. Paradossalmente è la terza manovra dell’anno, cui immancabilmente seguirà una quarta. Le finanze della nostra regione sono fortemente mortificate da questa decisione del governo – proseguono i parlamentari Formica, Ioppolo e Musumeci – che ha ceduto ad un accordo capestro con lo Stato, uno Stato aguzzino che ha puntato il coltello alla gola dei siciliani, impedendo così alla Regione la chiusura dei propri bilanci nei prossimi anni. Si arrivi invece – hanno concluso i parlamentari – ad una riformulazione di questi accordi sui contenziosi e si mettano subito in campo misure legislative che consentano di non perdere gli oltre due miliardi di fondi europei per rilanciare l’economia dell’isola”.

Secondo il deputato di Forza Italia Giorgio Assenza, quello firmato a Roma da Crocetta non è un accordo, “ma una resa incondizionata, in ginocchio, di fronte al Ministro dell’Economia”, mentre il capogruppo del Partito dei siciliani Roberto Di Mauro ha sottolineato la necessità “che la decisione del governo passasse quantomeno da un tavolo che coinvolgesse tutte le forze politiche”.

Ma quell’accordo è utile e sacrosanto, per il più grande partito di maggioranza, il Pd. “Questo accordo- ha detto il capogruppo Baldo Gucciardi – cambia radicalmente i rapporti fra Stato e Regione: per anni siamo andati allo scontro, la Sicilia è arrivata perfino ad impugnare il Bilancio dello Stato. Un fiume di contenziosi che non ha prodotto risultati: adesso, con questo accordo, invertiamo la rotta”.

Adesso, però, tutta l’attenzione è sul testo della Finanziaria. Confermato lo stralcio del maxiemendamento contenente alcune norme molto discusse come quelle riguardanti le “sanatorie” e quelle per i precari. Sono state salvate solo poche norme, tra cui quelle sulle tariffe riguardanti le cave. Ma nel frattempo sono piovuti i nuovi emendamenti, quelli presentati dai deputati in Aula. Sono la bellezza di ottocento. Un numero enorme, che ha spinto, in chiusura di seduta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone a lanciare un appello ai parlamentari: “Dobbiamo lasciarci alle spalle – ha detto – i vizi del passato: non si può più garantire tutto e tutti, non è più possibile. Stiamo vivendo una fase di transizione difficilissima, i numeri sono quelli che sono. Ho cercato – ha aggiunto – di garantire un percorso previsto dal regolamento. Dobbiamo governare questa nuova fase, l’atteggiamento nei confronti dello Statuto non può essere improntato all’assistenzialismo, auspico saggezza da parte di tutti”. Se l’appello alla “saggezza” verrà accolto, si saprà solo lunedì. Quando scatterà davvero la corsa contro per approvare la terza finanziaria dell’anno.

LA DIRETTA DELLA SEDUTA

17.40 Termina la discussione generale. Votato il passaggio agli articoli. Se ne riparlerà lunedì. La seduta è stata fissata per le 16.

17.35 Prende la parola l’assessore all’Economia Roberto Agnello: “In questi mesi ho ascoltato la gente, ed è stato molto utile. I margini di manovra oggi però sappiamo bene che sono strettissimi. Tra l’altro stiamo lavorando a impinguare il Fondo dei residui attivi, attualmente a 200 milioni. Tra l’altro, con l’accertamento dei residui, contiamo di incassare altri cento milioni. Sono molto stanco, ma mi auguro che la prossima settimana riusciamo a chiudere questo capitolo per poterci occupare di tante cose urgenti di cui ha bisogno al nostra terra”.

17.27 Il presidente Ardizzone: “Le risorse non sono quelle di una volta. Questo parlamento quindi deve porsi il problema di fare delle scelte. E’ un problema anche di organizzazione, di impostazione. Per questo chiedo un po’ di cautela la prossima settimana. Non possiamo inserire tutto nelle nottate”.

17.15 Prende la parola il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi: “Vi chiedo: quali risultati ha raccolto questa Regione andando avanti con le vertenze ad oltranza e a ogni costo? Occorreva scambiare strategia. La politica del ricorso, che ha portato la Sicilia a impugnare anche il bilancio dello Stato, non ha portato a nulla. E la Regione siciliana si è impegnata soltanto agli effetti dei ricorsi per gli anni di riferimento”.

17.02 Anselmo (Articolo 4): “Dobbiamo fare in modo da chiudere l’era dei tagli e dei sacrifici. Dobbiamo iniziare a pensare a un futuro a colori per i nostri giovani”.

16.40 Falcone (Forza Italia): “Questa doveva essere una semplice manovra correttiva. E invece il testo si è via via appesantito. Grazie al presidente Ardizzone, che ha accolto le nostre richieste, questo testo arriva in Aula con 50 invece di 80 articoli. Questa manovra, ricordiamolo, è stata fatta per superare la censura del Commissario dello Stato che a gennaio ha impugnato la Finanziaria. Senza contare che la Corte dei conti, alcuni giorni fa, nel giudizio di parifica, di fatto, non ha parificato il bilancio, segnalando 500 milioni non regolarizzati. Ho molti dubbi sull’articolo 32: le somme previste non sono affatto certe. Se venisse impugnata quella norma, cadrebbe tutta la finanziaria”.

16.15 Formica (Lista Musumeci): “Ormai il parlamento ha una funzione vicariante rispetto al governo. Rispetto agli strafalcioni, alle disattenzioni del governo. Di fronte all’insufficienza degli strumenti messi in campo per risolvere i problemi. E oggi, la relazione di minoranza di Vinciullo somiglia tanto alla relazione di maggioranza. L’accordo? Abbiamo detto di sì a uno Stato strozzino”.

16.07 Assenza (Forza Italia): “Altro che accordo… quella è una resa incondizionata di fronte al ministro dell’Economia. Sono solo rinunce da parte della Regione”.

15.58 Cappello (Movimento cinque stelle): “Questo governo non è sintonizzato sulla stessa lunghezza d’onda dei siciliani. Il governo ha deciso, in maniera unilaterale, di rinunciare ai crediti vantati dai siciliani. La nostra Regione è succube dello Stato e di Roma. E mi chiedo: è il caso di regalare due milioni di euro a stampa e giornali?”.

15.46 Lentini (Articolo 4): “Dopo tanti anni di attività parlamentare, vedo una finanziaria che darà attenzione a tantissimi siciliani. E che interviene anche riducendo gli sprechi. L’Italia adesso ci guarda con un’attenzione particolare. L’articolo 31, poi, interviene aiutando le imprese”.

15.35 Prende la parola Figuccia (Forza Italia): “Il presidente della Regione ci spiega che l’accordo ha cambiato poco: tanto ci hanno tolto e tanto ci hanno dato. Ma non è così. Abbiamo fatto un accordo al ribasso. E non capisco a chi vadano i vantaggi di questo accordo. Un accordo che non è stato certificato e non ha contenuti tecnici e di sostanza”.

15.32 Ciaccio: “Sulla ex tabella H, ci sarebbe da ridere. Prima scompare, poi rispunta alle cinque del mattino…”.

15.25 Prende la parola Giorgio Ciaccio (M5S): “Quella che stiamo discutendo non è nè una Finanziaria nè una variazione di bilancio. E’ solo la svendita della Sicilia. Quell’accordo? Secondo me il presidente Crocetta lo poteva sottoscrivere, ma con la legge che stiamo approvando, lo stiamo avallando, certificando”.

15.15 Di Mauro: “Dobbiamo essere responsabili in questo momento così difficile, e fare finanziarie con caratteristiche ben precise. La priorità è il pagamento degli stipendi, ma c’è la difficoltà della riduzione della spesa. L’accordo col Ministero? Sarebbe servito un tavolo per discutere i termini di quell’accordo”.

14.53 Prende la parola Toto Cordaro: “Ho ascoltato da Crocetta le spiegazioni sull’accordo col governo nazionale sulla rinuncia ai contenziosi. Ma al di là del merito, resta un vulnus evidente: il parlamento non è stato nemmeno informato. E ha dovuto conoscere i fatti solo dalla stampa. L’atto unilaterale del governo regionale ha vanificato gli sforzi portati avanti anche dall’ex assessore Armao. Chiedo a Crocetta di ritirare quell’accordo”.

14.48 Greco: “Non è vero che la tabella H è stata debellata. E mi ricordo il putiferio che fece il presidente. Ma contro il suo volere, ecco che la tabella H spunta sempre. E per dare qualche contributo altrove, si tolgono i finanziamenti ai ciechi”.

14.43 Greco: “Questo presidente ha fatto passare i dipendenti stabilizzati, da un tempo indeterminato a tempo determinato. E’ una grave ingiustizia. E ancora, da due anni non si parla del call center. Un’altra perla di questo presidente”.

14.40 Greco: “Io ho presentato degli esposti in Procura. E spero che qualcuno mi denunci. Forse in quella sede finalmente potrò fare valere le mie ragioni”.

14.38 Greco: “Lei Ardizzone si deve vergognare: nasconde ancora lo stipendio del Segretario generale col quale invece va spesso a cenare insieme. E ha fatto fare una figuraccia alla Sicilia, durante una trasmissione televisiva, durante la quale il presidente Crocetta ha dovuto ammettere: ‘Non so quanto guadagna Di Bella’”.

14.35 Greco: “E’ normale che mentre si chiedono sacrifici al personale dell’Ars, qualcuno continua a vivere tra i privilegi. E in consiglio di presidenza si continua ad assumere? E si spendono soldi per gli abbonamenti ai giornali, alle riviste, e anche per la Fondazione Federico II. Il presidente dell’Ars ha tutti questi privilegi e poi è contento per la riduzione del personale di Camera e Senato”.

14.33 Finisce l’intervento di Crocetta. Prende la parola il deputato del Partito dei siciliani, Giovanni Greco.

14.30 Crocetta: “L’accordo, di fatto, lo abbiamo fatto ‘a pareggio’. Abbiamo agito nell’interesse di questa Regione e di questo parlamento. Adesso sono costretto a lasciarvi perché devo andare dal medico”.

14.18 Crocetta: “Per risolvere insieme le cose, non è il ricorso il mezzo migliore. Quello serve solo per non perdere il diritto a far sentire la propria voce. Ma il principio di leale collaborazione viene riaffermato con i colloqui istituzionali”.

14.14 Crocetta: “Ci viene inoltre riconosciuto, tra il 2014 e il 2017 un plafond di oltre 5 miliardi di euro l’anno. Così possiamo anche programmare per il futuro. Ci hanno quindi concesso 700 milioni in più e la certezza del plafond per tutto il periodo”.

14.10 Crocetta entra nel merito del discusso accordo col Ministero dell’Economia che ha portato alla rinuncia da parte della Sicilia a numerosi contenziosi in atto: “Gli accordi sul patto di stabilità – spiega Crocetta – non devono passare da una deliberazione di giunta. L’accordo spiega che la Regione ha rispettato il patto nel 2013. Noi abbiamo salvato la Regione e nel 2015 arriveremo a un equilibrio sui conti, dopo anni di disavanzi”.

14.06 Crocetta: “Abbiamo previsto norme sull’integrazione sanitarie e sulle partecipate. I Forestali? Abbiamo chiesto un contributo di solidarietà a loro. E che venissero privilegiati, in caso di esuberi, quelli col reddito più basso”.

14.00 E’ giunto a sala d’Ercole Rosario Crocetta: “Questa è una manovra fatta all’insegna del rigore e della solidarietà. E ci consente di fare alcuni ragionamenti sulla dirigenza della Regione, come ci ha segnalato la Corte dei conti. Abbiamo posto il limite minimo di 15 persone per la creazione di unità di base. Questo ci consentirà di risparmiare sulle indennità di posizione”.

13.55 Fazio: “Sulla base di quali requisiti sono stati individuati i Comuni destinatari dei Fondi per fronteggiare l’immigrazione? Il Comune di Trapani gestisce tre centri d’assistenza: come si fa ad escluderlo? E perché la Commissione bilancio lavora di notte? E’ come se ci fosse una strategia, nel far passare a quell’ora norme che non passerebbero se tutti fossimo perfettamente lucidi”.

13.40 La Rocca (M5S): “E’ inaccettabile continuare a non prendere in considerazione i pareri e i lavori delle commissioni. Per quanto riguarda i finanziamenti diretti abbiamo fatto presente più di una volta un nostro emendamento proposto in quinta commissione. La maggioranza è recidiva nei comportamenti. Dobbiamo produrre norme di buon senso e di qualità per la nostra regione”.

13.34 Milazzo (Forza Italia): “Sulla tabella h sono arrivati il 90 per cento in meno degli emendamenti rispetto a quelli della vecchia finanziaria. Rispetto al passato c’è stato un taglio netto. Tanti sono venuti qui a chiedere contributi, ma abbiamo fatto una scelta più qualitativa”.

13.28 Sono circa 700 gli emendamenti alla manovra ter presentati a Sala d’Ercole dai deputati.

13.23 Parla Vinciullo, relatore di minoranza della commissione: “Non abbiamo votato a favore della finanziaria approvata ma vogliamo sollecitare il governo a chiarire la vicenda della copertura finanziaria dell’articolo 32, che fa riferimento ai fondi garantiti dallo Stato e che porterebbe la Regione a chiudere tutti i contenziosi che abbiamo con lo Stato. L’opposizione su questo non è affatto d’accordo. Questa transazione è sfavorevole alla Sicilia”.

13.18 Ancora Dina: “Abbiamo fatto tesoro delle indicazioni, messo insieme risorse importanti, istituito un fondo per i residui attivi che crescerà di anno in anno e che parte, ora, da più di 300 milioni. Ci siamo riproposti di dare copertura al settore pubblico e al settore pubblico allargato, ma c’è ancora qualche sofferenza sulle province e su qualche altra voce indispensabile, perciò terremo conto di alcuni emendamenti. Al di là delle appartenenze abbiamo tenuto conto delle cose importanti. Ora bisogna mettere in campo una spending review seria fatta da tutti i dipartimenti e proseguire nella direzione del contenimento della spesa”.

13.05 Il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina, legge la relazione sulla manovra: “Questa legge è destinata ad assicurare massima copertura agli interventi rimasti fuori dalla precedente manovra. Questa manovra si è incardinata in un percorso obbligato fatto di miglioramento dei conti, e segue un filo conduttore iniziato già nel 2012. Abbiamo messo in campo un percorso virtuoso”.

13.00 Il presidente Giovanni Ardizzone ha invitato il parlamentare Ncd Vincenzo Vinciullo a depositare l’ordine del giorno sulle elezioni a Siracura: “Questa presidenza lo terrà in considerazione per evitare che si costituiscano precedenti pericolosi”.

12.44 Vinciullo: “Il segretario generale di Palazzo d’Orleans ci informa che per il 5 ottobre sono indette elezioni in alcune sezioni del Siracusano. Ma noi proporremo ricorso: non sappiamo nemmeno quali sono realmente gli elettori chiamati al voto. Se quelli che hanno votato la prima volta, o tutti quelli che rappresentavano l’elettorato attivo. E i presidente di seggi di allora, alcuni dei quali coinvolti in sospetti di brogli, continueranno a essere al loro posto”.

12.38 Anche il capogruppo del Partito dei siciliani Roberto Di Mauro ricorda Di Benedetto.

12.25 Il ricordo di DI Benedetto è affidato al presidente della commissione Salute all’Ars, Pippo Digiacomo grande amico del deputato scomparso. “Sono stato fortunato a incontrare Giacomo”.

12.19 Dopo una breve introduzione, riprende la seduta. Giovanni Ardizzone ricorda Giacomo Di Benedetto, deputato del Pd scomparso improvvisamente pochi giorni fa: “Esempio di onestà e competenza”.

La maratona sta per partire. Ma sarà preceduta dalle spiegazioni del presidente. Rosario Crocetta è atteso a Palazzo dei Normanni dove dovrà rispondere alle critiche sollevate da molti deputati sui termini dell’accordo sottoscritto tra il governatore e il Ministero dell’Economia circa un mese fa. Accordo che prevede la rinuncia, da parte della Sicilia, ad alcuni contenziosi (del valore di quattro miliardi) in cambio di una erogazione “cash” di mezzo miliardo da parte dello Stato centrale.

“Bisognerà ascoltare il presidente – dice stamattina nei corridoi di Palazzo dei Normanni il capogruppo del Movimento cinque stelle Francesco Cappello – perché quell’accordo è la base su cui si fonda questa Finanziaria”.

Finanziaria che sta per essere “corredata” da decine di nuovi emendamenti. Il termine ultimo è già scaduto alle 11 di stamattina. Quindi si passerà, sempre nel corso della mattinata (la seduta inizialmente prevista per le 11 è stata aperta con oltre un’ora di ritardo), alla discussione generale del testo. Una discussione che si preannuncia assai accesa e che poi rimanderà alla prossima settimana per l’esame degli articoli.

L’obiettivo è quello di esitare il testo entro martedì 29. Un’ipotesi che però appare quasi un’utopia. “Certamente – ammette oggi l’assessore regionale all’Economia Roberto Agnello – ci toccherà fare qualche nottata”. L’assessore ha poi confermato che il governo ha deciso di stralciare dalla manovra un maxi-emendamento omnibus che aveva suscitato le reazioni veementi delle opposizioni. “Abbiamo inviato la maggior parte di quelle norme – spiega – alle commissioni di merito. Abbiamo solo riproposto le norme di materia strettamente finanziaria”.

Intanto, proprio stamattina la prima commissione ha esitato la legge sui testimoni di giustizia, che è stata immediatamente iscritta all’ordine del giorno. Si tratterà anche questo argomento nella seduta di oggi.

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25 Luglio 2014, 18:24

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