Fincantieri, 40 operai a giudizio

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10 Marzo 2015, 12:07

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PALERMO– Quaranta operai del Cantiere navale di Palermo, di cui 39 iscritti alla Fiom, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di manifestazione non autorizzata, danneggiamento a beni aziendali e violenza privata per fatti accaduti nel mese di luglio di quattro anni fa. Lo rende noto la Fiom durante una conferenza stampa a Palermo. All’epoca più della metà dei lavoratori del cantiere navale era in cassa integrazione, c’era il rischio di uno stop delle commesse per lo stabilimento di Palermo e i sindacati avevano indetto scioperi e proteste, che erano andati avanti per giorni, per chiedere l’intervento delle istituzioni in difesa dei posti di lavoro degli operai Fincantieri e di quelli dell’indotto. Su 40 imputati 39 sono iscritti alla Fiom (di questi uno è deceduto) il sindacato più rappresentativo nel Cantiere navale; un altro lavoratore, invece, è iscritto alla Uilm.

“In quei giorni ci sono state occupazioni dalle gru nel cantiere al tetto dello stabilimento – ricorda il segretario provinciale della Fiom di Palermo, Francesco Piastra – Poi dopo le proteste le istituzioni si sono svegliate in difesa dei posti di lavoro. Ci stupisce che una lotta portata avanti a per tutelare un migliaio di lavoratori, colpisca il sindacato con 38 operai iscritti Fiom e rinviati a giudizio. Se vuole essere un modo per colpirci andremo avanti lo stesso”. Per il coordinatore nazionale della Fiom del gruppo Fincantieri, Bruno Papignani “è assurdo che chi difende il proprio posto di lavoro debba vedersi imputato dei reati penali”. “All’epoca – aggiunge – i sindacati avevano proclamato manifestazioni e scioperi unitari. Lascia un dubbio che gli imputati siano quasi tutti iscritti alla Fiom”. Il processo si apre domani davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Palermo; i lavoratori saranno difesi dall’avvocato Fabio Lanfranca.

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(Fonte ANSA)

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10 Marzo 2015, 12:07

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