27 Febbraio 2013, 19:28
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PALERMO – Giornata interlocutoria per la vertenza della Fincantieri Palermo. L’incontro tra i sindacati e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Linda Vancheri, è servito per fare il punto della situazione sul cantiere navale del capoluogo, precipitato da qualche anno in una crisi che non vede sbocchi. All’incontro non ha partecipato il governatore Rosario Crocetta. “Il fabbisogno annuale per far lavorare tutti a pieno regime sarebbe di almeno un milione di ore di lavoro – spiega Ludovico Guercio della Fim Cisl –. Un monte ore dal quale siamo ben lontani. Costruzioni dirette non facciamo più. Si va avanti con manutenzioni e riparazioni”.
Per far ripartire il cantiere è fondamentale la ristrutturazione dei bacini galleggianti, al momento ferma a causa di un contenzioso che ha coinvolto l’azienda che ha vinto la gara per uno dei bacini, la Cimolai di Pordenone. Anche la gara per l’altro bacino, assegnata alla stessa Fincantieri, è stata bloccata da un ricorso.
Altro punto all’ordine del giorno è stata la strategia della Regione per incrementare l’attività del cantiere navale. “Stando al protocollo tra Regione, Fincantieri e Prefettura – aggiunge Guercio –, l’Amministrazione dell’isola dovrebbe investire per contribuire alla ristrutturazione dei bacini e Fincantieri per innalzare il numero di commesse assegnate a Palermo. Ormai l’ultima costruzione dentro i bacini risale al 2008, quando è stata realizzata la Scarabeo, la piattaforma petrolifera della Saipem”. “Non illuda l’arrivo della portacontainer tedesca Emma Maersk – conclude il sindacalista –, approdata nei giorni scorsi nelle acque palermitane, perché si tratta di una commessa che impegnerà dai 30 ai 35 operai per non più di quattro mesi. Non sono neanche 2500 ore di lavoro. Una boccata d’ossigeno che ma non basta. Non sappiamo nemmeno che tipologia di lavoro sarà”. Nel cantiere sono inoltre presenti per interventi di riparazione la Soliter, un’imbarcazione posa tubi, e la nave da crociera Nordam.
Attualmente nella sola Fincantieri ci sono tra i 150 e i 180 operai in cassa integrazione a rotazione ogni settimana. E se le cose non cambiano il numero di cassa integrati potrebbe aumentare fino a 200 unità. A questi vanno sommati i circa 1300 lavoratori dell’indotto, per la maggior parte dei quali gli ammortizzatori sociali sono già scaduti. Fatto un conto elementare, si tratta di oltre 1500 lavoratori a rischio.
Venerdì Crocetta dovrebbe incontrare l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono. Subito dopo i sindacati dovrebbero essere convocati per conoscere nel dettaglio i piani della Regione. Le prossime settimane si annunciano decisive per il futuro della Fincantieri.
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27 Febbraio 2013, 19:28