Catania

Finché scandalo non ci separi: autori vittime di oblio o indiretta censura

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09 Novembre 2021, 10:34

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“Scandalo!” Può esserlo un libro, un autore, un’idea… Cosa c’è di più “trasgressivo” della cultura? Ideologia, fede, passioni, destino sono le motivazioni per cui, direttamente o indirettamente, molti intellettuali (e le loro opere) sono stati vittime di censura. Ada Fichera, giornalista e prolifica saggista catanese che ha dedicato buona parte della sua produzione all’inquieto Novecento, passa in rassegna il catalogo degli esclusi. Ovvero, spulcia tra le storie di settanta scrittori, artisti, filosofi, politici che hanno incendiato il mondo che li ha accolti.

Un viaggio oltre i tabù, contro l’omologazione del pensiero e a difesa di un mondo che non può, e non deve, essere dimenticato o occultato. Insomma, Fichera fa il suo dovere di intellettuale riportando in superficie quegli ingredienti che definiscono gli statuti ontologici dell’intellettuale vero. Tra provocazioni, ribellione, lavoro, patema d’animo e la constante ricerca del senso.

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Un mondo in agonia. Parlando del sicilianissimo Manlio Sgalambro, Fichera afferma: “Di fronte a questa decadenza, nemmeno provare a osservare Dio può fornire una via d’uscita o di consolazione”. Che strazio! Ecco perché è lecito affidarsi a figure dell’oblio o a personaggi che ancora oggi – anzi, per una sciatteria diffusa, oggi più di prima – sarebbero da maneggiare con cura. La paura è il contagio.

Qualche nome? Dominique Venner, Yukio Mishima, Rodolfo Quadrelli e Angelo Oliviero Olivetti. La nota conclusiva ci dice anche dell’altro: quello di Fichera e solo l’inizio di una percorso. L’avvio di una marcia tra letture, spunti e nuove trasgressioni. Un pellegrinaggio comunitario. (fma)  

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09 Novembre 2021, 10:34

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