22 Dicembre 2016, 19:24
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PALERMO – E così alla fine il governo si arrese all’esercizio provvisorio. Provvisorio come tutto ciò che ruota alle mura sbrecciate del malconcio Palazzo siciliano. Provvisorio come il destino di un’Isola nelle mani inadeguate di un governatore approssimativo. Da giorni Rosario Crocetta ci spiega che c’è bisogno di approvare un bilancio senza rimandare la finanziaria all’anno nuovo quando potranno esserci elezioni e il clima non sarà il più adatto per una manovra. Da giorni gli argomenti del governatore si infrangono con i tempi, troppo stretti per realizzare quest’altra promessa mancata. Fino all’epilogo odierno della prolungata sceneggiata con la resa: sarà esercizio provvisorio di un mese e mezzo e per tutto il resto se ne parla l’anno prossimo.
Oggi il monito del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha sostanzialmente posto la parola fine al balletto degli ultimi giorni. “Il bilancio non si fa riempiendo le caselle vuote con questo o quel numero. Per chiuderlo a scatola chiusa si è usato l’escamotage dei precari, è ovvio che vanno stabilizzati ma si doveva fare quattro anni fa”. Già, i precari, il solito scudo umano di tante baruffe politiche siciliane.
Alla fine il governo presenterà una norma per evitare che l’esercito degli articolisti dei Comuni vada a casa. Oggi c’è anche stato un vertice romano promosso da Davide Faraone con l’assessore all’Economia Alessandro Baccei e il sottosegretario Maria Elena Boschi. Da fonti governative si apprende che l’esecutivo è pronto a impegnarsi per una soluzione che scongiuri la cessazione dei contratti. Una soluzione provvisoria, provvisoria come l’esercizio finanziario che l’Ars approverà entro San Silvestro, provvisoria come le tante pezze che abbiamo visto mettere in questi anni. Fino a oggi Sicilia Futura ha sostenuto la tesi di Crocetta, ossia l’esigenza di approvare un bilancio snello senza ricorrere all’esercizio provvisorio. Ma quel bilancio, per quanto snello, è arrivato più che in zona Cesarini a Palazzo dei Normanni, troppo tardi, praticamente stamattina. Se non si fosse arrivati a fine anno con le Istituzioni ancora incartate sugli assestamenti di bilancio, forse ci sarebbe potuto pensare davvero.
D’altronde, sin dal principio di questo balletto di fine anno, il responsabile del Bilancio Baccei era sembrato abbastanza prudente sulla possibilità di chiudere la pratica in tempi così brevi. Alla fine anche Crocetta ha dovuto accettare la realtà. E così questa sera il ddl per l’esercizio provvisorio è arrivato in commissione Bilancio, mentre la prima commissione sta lavorando sul disegno di legge di proroga per i precari. In Aula Giuseppe Lupo, che presiedeva i lavori, ha dato il timing: le commissioni esiteranno i testi entro il 27 dicembre in modo da far approdare in Aula esercizio provvisorio e proroghe dei precari il 28 e approvare il tutto entro il 31 dicembre. Poi, per contendersi quel poco che resta delle risorse regionali a Sala d’Ercole ci sarà tempo l’anno prossimo. Che – è questa l’unica confortante certezza – sarà l’ultimo di questa tormentata legislatura.
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22 Dicembre 2016, 19:24